Mentre in Italia, a quasi tre anni dall’approvazione della legge sulla canapa industriale, la politica non è ancora riuscita a normare la commercializzazione delle infiorescenze a basso contenuto di THC, c’è un altro paese che, visti i risultati a livello internazionale delle politiche che vanno verso una regolamentazione della cannabis in tutti i suoi aspetti, ha deciso di legalizzare la cannabis ad uso ricreativo. Parliamo dell’Australia che nei giorni scorsi ha approvato una legge che rende legale la coltivazione e il possesso di cannabis nella capitale Canberra. Un provvedimento che stabilisce che i maggiorenni hanno il diritto di possedere fino a 50 grammi di cannabis e a coltivare 2 piante a testa o 4 per famiglia Non si tratta di una legge arrivata dal nulla, ma è il frutto di un processo durato anni. Era infatti il 2016 quando nel paese fu legalizzata la cannabis per uso medico, lanciando un dibattitto a livello nazionale che aveva portato alla depenalizzazione del consumo di cannabis in diverse giurisdizioni. L’Australia infatti è uno stato federale e la legge che è stata approvata di recente vale solo per il territorio della capitale, ma è un segnale forte. Il problema che si apre ora, come accade da anni negli Stati Uniti, è che a livello federale la cannabis rimane illegale. Un aspetto che è stato sottolineato il procuratore generale Gordon Ramsay, spiegando che il rischio di arresto non è stato "completamente rimosso" ma che “nella pratica” le leggi federali saranno inapplicabili.
A questo proposito Michael Pettersson, il politico laburista che ha portato avanti il disegno di legge si è detto “molto fiducioso” del fatto che non ci saranno problemi. E infatti la polizia ha già dichiarato che si coordinerà con il governo quando la nuova legge entrerà in vigore, anche per capire come interagire a livello federale. Ad ogni modo, il provvedimento che regola la cannabis ad uso ricreativo, entrerà in vigore a partire dal 31 gennaio 2020, con degli emendamenti che obbligano i consumatori a tenere la cannabis lontano dai bambini, ne vietano l’utilizzo in presenza di minori e la coltivazione in spazi pubblici.