Anche 11 soccorritori dei due alpinisti dispersi sul Gran Sasso sono bloccati a 2.100 metri

Da ieri anche undici soccorritori sono bloccati in un rifugio a 2.100 metri di quota a causa delle condizioni meteo estreme sul Gran Sasso: di nuovo interrotte le ricerche dei due escursionisti romagnoli dispersi da domenica, Cristian Gualdi e Luca Perazzini.
A cura di Davide Falcioni
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Anche undici operatori del Soccorso Alpino che da due giorni partecipano alle ricerche di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due escursionisti romagnoli dispersi da domenica sul Gran Sasso d'Italia, sono bloccati da ieri alle 12 in un rifugio in quota a Campo Imperatore. Le ricerche sono ancora sospese a causa del maltempo e i soccorritori non possono scendere a valle a causa di un guasto alla funivia. Insieme a loro ci sono anche otto lavoratori del rifugio. Tutti rischiano di rimanere in quota fino al miglioramento delle condizioni meteo, previsto dopo Natale.

Intanto cresce di ora in ora il timore per le condizioni di Luca Perazzini e Cristian Gualdi: i due, rispettivamente di 42 e 48 anni originari di Santarcangelo di Romagna (Rimini), hanno trascorso già due notti al gelo, a quota 2.700 metri sul Gran Sasso. Sono bloccati nel canalone della Valle dell’Inferno, sotto il massiccio del Gran Sasso, dopo essere scivolati durante il tentativo, a quanto pare, di raggiungere la vetta del Corno Grande, a 2.914 metri. Stando a quanto emerso, uno dei due sarebbe ferito, ma al momento non si hanno certezze sulle loro condizioni. Dopo una prima richiesta di aiuto tramite cellulare, i contatti con gli escursionisti si sono interrotti, rendendo le operazioni di ricerca ancora più complesse.

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Dopo due giorni all'addiaccio il rischio più grave è rappresentato dall'ipotermia, aggravata dalle temperature rigide e dalle condizioni meteo avverse che stanno ostacolando anche le squadre di soccorso. Sul posto sono al lavoro il Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco e le unità cinofile, mentre si valuta l’impiego di un elicottero non appena le condizioni climatiche lo consentiranno. Nel frattempo, i familiari di Perazzini e Gualdi sono giunti in Abruzzo, in attesa di notizie. La situazione resta critica, con i soccorritori impegnati in una corsa contro il tempo per riportare i due uomini in salvo, sempre ammesso che siano riusciti a sopravvivere.

Le avverse condizioni meteo di ieri avevano impedito alle squadre dei soccorritori di poter arrivare in quota con l'elicottero. Le squadre sono quindi partite a piedi, ma poi hanno dovuto interrompere le ricerche. Questa mattina alle 6:30 un gruppo del Soccorso Alpino, rimasto in quota per tutta la notte in pronta partenza in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo, è partito verso il Rifugio Duca degli Abruzzi (2400 metri) per poi tentare un nuovo avvicinamento verso i due alpinisti. Intense raffiche di vento, nebbia, visibilità assente, precipitazioni e neve hanno poi impedito ai soccorritori di continuare fino al punto in cui presumibilmente sono finiti i due alpinisti. Le condizioni sul Gran Sasso restano estreme, anche a causa degli accumuli di neve fresca delle ultime ore e delle forti raffiche di vento. Le condizioni meteo sono in peggioramento. Si ritenterà un avvicinamento non appena sarà possibile far operare i soccorritori in condizioni di sicurezza.

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