Anastasiia, uccisa a coltellate dal marito che poi è tornato a fare consegne di dolci col furgone
“L’ho uccisa io ma non potevo lasciare il corpo in casa. Dovevo anche continuare il giro delle consegne col furgone della pasticcieria", è la confessione shock che avrebbe rilasciato il marito di Anastasiia Alashri, la donna accoltellata a morte domenica mattina e gettata in un dirupo nelle campagne di Fano all’interno di una valigia dove era stato occultato il suo corpo.
Il 42enne Moustafa Alashri, con doppio passaporto egiziano e ucraino, è stato arrestato dopo una breve fuga e ora è rinchiuso nel carcere di Bologna dopo che il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il suo arresto a seguito dell’interrogatorio di garanzia.
Secondo quanto ricostruisce il Resto del Carlino, l’uomo davanti al gip avrebbe parlato di una lite, una sorta di colluttazione che appare un tentativo di sminuire il suo gesto e la sua posizione giudiziaria che è gravissima.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti finora, tra i due il rapporto era in crisi da tempo e si era interrotto bruscamente tanto che lei due giorni prima dell’assassinio lo aveva denunciato per maltrattamenti, facendo scattare il codice rosa, e aveva lasciato l’abitazione.
Domenica la donna aveva lasciato il figlioletto con conoscenti nella nuova casa ed era tornata nell’abitazione in cui era rimasto l’uomo, probabilmente per riprendere le sue cose. Qui è stata raggiunta da almeno tre coltellate e uccisa dal marito.
“L’ho ammazzata ma per difendermi. Voleva accoltellarmi. Io ho cercato di ripararmi e nella lotta è rimasta ferita a morte. Poi ho portato il corpo in un bosco, ma dentro una valigia” avrebbe raccontato infatti il 42enne agli inquirenti.
Secondo i pm, l’uomo dopo il delitto avrebbe agito lucidamente e avrebbe cercato di depistare le indagini, non solo occultando il cadavere, ma ad esempio gettando via in diversi punti delle armi da taglio e del cellulare di lei, e infine tornando a lavorare.
Dopo il delitto infatti Moustafa ha finito il suo turno di consegne per la pasticceria dove lavorava prima di tornare e casa, prendere tutti i suoi risparmi e partire in treno per Bologna, dove è stato infine arrestato solo in serata.
Un collega e amico di Anastasiia Alashri infatti aveva segnalato ai carabinieri che la donna doveva recarsi proprio in casa dell’uomo ma di non essere mai più tornata. L’uomo, dopo aver provato a chiamarla più volte, aveva provato a contattare anche Moustafa in pasticceria ma lui aveva detto di non averla vista