Amore criminale: Federica Mangiapelo, uccisa dal fidanzato
Quello di Federica Mangiapelo, ‘la ragazza del lago', una delle più crudeli storie di femminicidio degli ultimi dieci anni, è la vicenda al centro della seconda puntata di ‘Amore criminale' in onda domenica 10 marzo alle 21 e 20 su Rai Tre.
Tutto inizia nel 2012. Federica ha sedici anni e sarebbe la reginetta della scuola, ammirata dalle ragazze e corteggiata dai ragazzi, se solo ci andasse, certo. Federica, infatti, ha deciso di non studiare perché ha fretta di crescere, vuole mettere da parte dei soldi e andare a vivere con il suo ragazzo. Dorme con l'orsacchiotto e poi sogna l'indipendenza, proprio come le bambine che indossano le scarpe delle madri per sentirsi donne, ma quando è buio e fa freddo vogliono solo stringere il loro peluche. Federica è così, e la sua famiglia che ha cercato di contrastarla, incappando anche nell'affidamento ai servizi sociali, lo ha accettato.
Nell'ingenua testardaggine dei suoi sedici anni Federica ha deciso anche che l'unica persona che vuole accanto è Marco Di Muro, il suo ragazzo. Marco, di Formello a pochi chilometri da Alatri la cittadina dove Federica vive, ha 23 anni, per vivere fa il barista e non ha grosse ambizioni o sogni, tanto che l'unica cosa su cui si concentra è la relazione con Federica. Avere al su fianco una ragazza bella come lei lo riempie di orgoglio, quasi che fosse proprio Federica a dare un senso alla sua vita. Quando lei non è con lui è insicuro, quando non fa quello che si aspetta si arrabbia. In un'occasione la chiude in auto per impedirle di uscire, in un'altra arriva ad aggredirla perché non aveva risposto a un suo bacio. Federica, insomma, deve fare quello che vuole lui, altrimenti sarà lui a farglielo capire con la violenza ‘ma solo per educarla'.
La notte di Halloween del 2012 Federica fa perdere le sue tracce. Erano insieme a una festa, poi sono andati a cercare intimità al Lago di Bracciano, ma hanno litigato e Marco è tornato a casa senza di lei, lasciandola sola in piena notte e senza mezzi. Beh, non è proprio da gentiluomini, ma Marco non si è mai fatto scrupolo, quando c'era bisogno di ‘educare' Federica. L'indomani però dalle gelide acqua del lago riaffiora un corpo di donna, anzi quello di una giovane donna. I sedici anni di Federica erano scivolati sul fondale del lago che aveva visto i suoi incontri romantici con Marco. Per l'autorità giudiziaria potrebbe trattarsi d'incidente, il cuore di Federica potrebbe aver cessato di battere per un'anomalia cardiaca congenita. Marco, in questa prospettiva, è solo un testimone.
"Non l'ho uccisa" dice lui, mentre lei, dal tavolo dell'obitorio dice il contrario. L'autopsia sul suo corpo evidenzia tracce di acqua nei polmoni, che indicano annegamento. Federica, insomma, non è caduta in acqua per un malore fatale, era viva. Allora come ci è finita nel lago? È caduta? No, stavolta, bisogna stringere il cerchio intorno a Muro e ai suoi scatti d'ira. Annegata per un no, così sono andate le cose, lo dirà una sentenza di Tribunale, che stabilirà in 14 anni di reclusione la pena adeguata per un simile delitto. Due in meno di quelli che Federica aveva, quando le è stata spinta la testa sotto l'acqua fino a che non ha smesso di respirare.