video suggerito
video suggerito

“Amo il mio lavoro in ospedale, ma ho paura di contagiare i miei cari: vi prego, siate responsabili”

Fanpage.it riceve e pubblica la lettera di Anna, una giovane di 24 anni laureata in Giurisprudenza e che ha deciso di iscriversi alla facoltà di Infermieristica e che attualmente sta lavorando anche in ospedale: “Per quanto dure possano essere queste giornate, sono felice perché faccio quello che amo. Il problema è la paura che mi accompagna ogni giorno. È la paura di andare in ospedale e contrarre il virus”.
A cura di Redazione
2.033 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra giovane lettrice:

"Sono Anna Adamo, ho 24 anni e la mia è una di quelle testimonianze che resteranno inascoltate, perché non sono un Influencer e non ho milioni di followers su Instagram. E si sa, al giorno d'oggi se non si posseggono grandi numeri sui social non si viene presi in considerazione, purtroppo. Ma voglio provare a scriverla lo stesso. Perché qualcosa da dire ce l'ho anche io. Il bisogno di essere ‘ascoltata’, ce l'ho anche io, pur essendo una persona comune.

Premessa: la mia non vuole essere una lettera scritta con l'intento di sminuire o criticare qualcuno, ma una semplice testimonianza che vorrei le persone leggessero e mettessero in atto un maggiore senso di responsabilità.

Sono laureata in Giurisprudenza e svolgo la pratica forense, nel frattempo però ho deciso di inseguire un altro mio sogno e iscrivermi alla facoltà di Infermieristica. Le mie sono giornate estenuanti, mi divido tra tribunale, ufficio, lezioni da seguire, studio e tirocinio in ospedale. Spesso non ho neanche tempo per mangiare (e lo so che i pasti non si saltano, però a volte non ho alternative), mi limito ad aprire una scatoletta di tonno e basta. Ma il problema non è questo. Per quanto dure possano essere queste giornate, sono felice perché faccio quello che amo.

Il problema è la paura che mi accompagna ogni giorno.

È la paura di andare in ospedale e contrarre il virus. È la paura di star male mentre faccio quello che più amo al mondo: prendermi cura degli altri.

È la paura di tornare a casa. Si, ho paura di tornare a casa. Di contagiare chi mi sta accanto.

Sono mesi che torno a casa solo quando so che è vuota, solo quando so che chi vive con me è fuori. E quando chi vive con me a casa è presente ed io non posso andare altrove mi chiudo in una stanza dalla quale esco solo per andare in bagno. E tutto questo è maledettamente estenuante, maledettamente triste e insopportabile, anche per una persona forte come me.

Non trovo neanche le parole per descrivere cosa si provi nel sapere che nella stanza accanto ci sia il proprio fidanzato e non poterlo abbracciare, baciare, perché è meglio non rischiare, è meglio aspettare il risultato del tampone e assicurarsi che vada tutto bene. Non trovo le parole per descrivere il dolore che si prova perché non si possono abbracciare i propri genitori e ci si debba accontentare, nella migliore delle ipotesi, del vederli dal balcone o tramite una videochiamata Whatsapp. Non ne posso più di tutto questo. Sono stanca, avvilita.

A volte vorrei solo chiudere gli occhi, poi riaprirli e credere che tutto questo sia un incubo. Nei rari momenti liberi apro i social e ne vedo di ogni. Vedo le influencer (e anche persone comuni) comportarsi come nulla fosse, infrangere ogni regola e mi arrabbio. Mi arrabbio perché tutto ciò non è giusto. Non è corretto nei confronti delle tante persone che come me sono in trincea ogni giorno. Quindi, a chi legge, anche se non sono un’influencer, dico: abbiate responsabilità e buon senso. Fatelo per voi stessi. E anche un po' per noi, che pur avendo paura della situazione, non possiamo sottrarci al pericolo, ma dobbiamo compiere il nostro dovere e lavorare nonostante tutti i nonostante".

Per scrivere alla redazione di Fanpage.it: segnalazioni@fanpage.it

2.033 CONDIVISIONI
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views