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Emergenza siccità in Italia

Ambientalisti si incollano alle porte della Regione: “La siccità è crisi climatica”

A Torino quattro attivisti ambientalisti di Extinction Rebellion si incollano le mani all’ingresso degli uffici della regione per protestare simbolicamente contro “il fallimento del Piemonte nella gestione dell’emergenza idrica”.
A cura di Gianluca Orrù
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Non si ferma la campagna di protesta di Extinction Rebellion, il gruppo di attivisti che in diverse regioni italiane sta portando in piazza proteste simboliche con blocchi del traffico sul grande raccordo anulare, con incatenamenti (travestiti da Maneskin) agli ingressi di grandi festival come l'Eurovision di Torino e quest'oggi anche con le mani letteralmente incollate ai vetri delle porte di ingresso della Regione Piemonte.

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“L’obiettivo dell’azione di oggi” dice Giovanni, uno degli attivisti incollati all’ingresso principale “è quello di denunciare l'inadeguatezza politica di questa giunta regionale nella gestione dello stato di emergenza idrica, sintomo del collasso climatico che è qui e ora nella nostra quotidianità, e sta colpendo le nostre terre”. Negli ultimi mesi, infatti, l’Italia sta affrontando una delle peggiori siccità di sempre.

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“Siamo qui perché ci aspettiamo che la Regione Piemonte affronti questa crisi alla radice e che ascolti la comunità scientifica” spiega Martina, anche lei incollata agli ingressi. “È inaccettabile che si aspetti di contare i danni per poi richiedere lo stato di ‘calamità naturale', scaricando sui cittadini la responsabilità di razionare l'acqua per un problema sistemico che le istituzioni hanno volutamente scelto di ignorare”.

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"Affrontare una emergenza idrica di questa portata – spiegano gli attivisti nel loro comunicato stampa – significa riconoscerne le cause e mettere in campo tutte le risorse necessarie per contrastarla. La crisi climatica deve essere messa al centro dell'agenda politica di ogni governo".

Extinction Rebellion ritiene che la nostra potrebbe essere l'ultima generazione di esseri umani a vivere sul pianeta e a breve, se non ci sarà un cambiamento forte e radicale nelle politiche di gestione ambientale, catastrofi ambientali ed eventi devastanti distruggeranno la vita sul pianeta. "Il tempo è scaduto – sostengono gli attivisti – ci rimane forse pochissimo tempo per limitare i danni, per elaborare strategie di adattamento e resilienza, in una modalità a bassissimo consumo di risorse e ad emissioni nulle, se non negative, da mantenere per alcuni secoli fino a che l'equilibrio non sarà ripristinato".

Il gruppo di 13 attivisti è stato identificato dalle forze dell'ordine e intorno all'ora di pranzo si è "liberato" con dei solventi che hanno consentito ai quattro attivisti che si erano incollati le mani alle porte a vetro degli uffici della Regione Piemonte di mettere fine alla protesta simbolica.

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