“Ambasciatore del sorriso”, la storia del volontario italiano che sta aiutando gli ucraini in fuga
Lo chiamano "Ambasciatore del sorriso", ha 31 anni, e da sempre si impegna per aiutare il prossimo. Il volontario Andrea Caschetto, di Modica (in Sicilia), stavolta è andato proprio lì, in Ucraina, ad aiutare famiglie di profughi a lasciare il Paese, dove infuria la guerra con la Russia. È partito lo scorso 4 marzo da Milano e dopo 31 ore di viaggio è arrivato al confine con la Romania, guidando un furgone con dentro 40 tonnellate di aiuti materiali (cibo, vestiti e medicine da tutta Europa). Con lui Alessandro Capozi, che ha messo a disposizione i suoi tir e furgoni per sostenere la popolazione ucraina.
Arrivato al confine, poi, Caschetto ha raccontato con sgomento delle file di "mamme e bambini che scappano, salutando in lacrime i loro amori". Quindi ha consegnato il materiale a un prete ortodosso che stava per entrare in Ucraina e a quel punto ha deciso anche lui di entrare. Poi l'incontro in una stazione di rifornimento con due mamme e tre bambine ucraine, in coda da 19 ore per passare la frontiera. "Erano in preda al panico – ha raccontato il volontario su Facebook- in particolare una donna, Tania aveva paura di guidare fra le curve innevate delle montagne rumene. Ci hanno chiesto un consiglio su come poter fare per arrivare a Vienna, in Austria, dai loro parenti. Mi sono subito offerto di guidare la loro macchina".
Così è iniziato un altro viaggio, di ben 1000 km, fino all'Europa. "Inizio a sciogliere subito il ghiaccio– ha spiegato il volontario- scherzando e facendole pensare a tutto meno che alla guerra e ai mariti, padri, parenti e amici lasciati, con la speranza di rivederli presto". Il gruppo è arrivato a Vienna ieri. "Con la speranza che non sia per loro solo un viaggio d’andata– dice ora Caschetto- ci siamo presentati come sconosciuti e ci siamo salutati e abbracciati come membri della famiglia".
Chi è Andrea Caschetto, "l'Ambasciatore del sorriso"
Andrea Caschetto viaggia da anni in giro per il mondo, nelle aree più povere e problematiche del globo. È stato in Asia, Africa e America Latina con mezzi di fortuna, spostandosi con difficoltà e dormendo dove capitava. Il suo obiettivo è stato sempre quello di aiutare i bambini orfani o che vivono in strada. Nel marzo 2016, quindi, è stato invitato a parlare alle Nazioni Unite per la Giornata mondiale della felicità, conquistando la platea.
Per raccontare la sua storia, sempre nel 2016, ha scritto un libro, "Dove nasce l'arcobaleno", pubblicato da Giunti editore. Tra le pagine della sua autobiografia racconta di essere stato operato di tumore alla testa a 15 anni, ritrovandosi con una capacità di memoria ridotta, con i ricordi che mancavano e si confondevano. Per trattenerli, quindi, bisognava sforzarsi e legarli alle emozioni. All'inaugurazione di un centro pediatrico a Johannesburg, costruito con i fondi raccolti dal liceo di Ragusa, ha avuto l'illuminazione: aiutare i bambini era il suo scopo di vita.
I proventi di questo e del secondo libro che ha scritto, "Come se io fossi te", sono stati devoluti in beneficienza. In particolare una parte è servita a costruire la “Ludoteca nella Savana” a Chakama, in Kenya. Un progetto della onlus Africa Milele.