Amanda Knox vuole sottoporsi alla macchina della verità
Amanda Knox è pronta a sottoporsi al test della verità per dimostrare la sua innocenza. La 26enne americana lo ha affermato in un’intervista alla emittente britannica Itv, nella quale ha poi ribadito che non tornerà in Italia nell'ambito del nuovo processo sul delitto di Perugia. In tal senso ha spiegato di temere il sistema giudiziario del nostro Paese essendo "già stata imprigionata ingiustamente". Dopo la condanna in primo grado a 26 e 25 anni di reclusione, la Knox e il suo ex fidanzato, Raffaele Sollecito sono stati assolti in appello tornando liberi dopo quasi quattro anni di carcere. Sentenza poi annullata a marzo dalla Corte Cassazione.
"Mi andrebbe bene sottopormi al test della verità – ha detto la Knox parlando da Seattle – Farei di tutto per provare la mia innocenza. Non penso che però sia necessario, ma come ho detto, sto facendo tutto quello che posso per provare la mia innocenza”. Amanda ha quindi spiegato che "Meredith – la studentessa inglese uccisa nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2007 a Perugia – era davvero mia amica, era molto gentile con me e io non ho nulla a che fare con il suo omicidio: voglio che tutti lo capiscano". E per quanto riguarda la famiglia della ragazza, ha detto di non essere stata in grado di "creare un contatto con loro" perché c'è "un abisso di dolore che ci separa. Non ho avuto il coraggio di attraversarlo, ho paura che i Kercher pensino che si tratti di una strategia legale o mediatica". Ma quello che la ragazza americana vorrebbe è "che mi permettessero di visitare la tomba di Meredith".
