Amanda Knox torna in Italia per calunnia verso Lumumba: “Mi difenderò da crimine che non ho commesso”
"Il 5 giugno entrerò nella stessa aula di tribunale in cui sono stata condannata per un crimine che non ho commesso. Anche questa volta sarò lì per difendermi". Questo è quanto scrive Amanda Knox, l'ex coinquilina di Meredith Kercher condannata e poi scagionata dall'accusa di omicidio della studentessa inglese in Erasmus a Perugia, sul suo profilo X. La giovane sarà nuovamente in Italia il 5 giugno per essere in aula a Firenze nel processo per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, titolare di un pub di Perugia che era stato citato come assassino di Meredith dalla stessa Knox.
L'uomo era stato poi rilasciato e scagionato da tutte le accuse quando era stato fatto il nome di Rudy Guede. Amanda Knox è stata assolta in via definitiva, dopo un'alternanza di condanne e assoluzioni. A Firenze, i giudici della Corte d'Assise d'Appello la condannarono il 30 gennaio 2014 insieme a Raffaele Sollecito.
Il successivo e conseguente ricorso in Cassazione da parte degli imputati fu, invece, accolto chiudendo la vicenda giudiziaria con l'assoluzione dei due ex fidanzatini. Ora Amanda Knox deve difendersi nuovamente dall'accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba che la donna, all'epoca ventenne, aveva indicato come assassino nel corso di un interrogatorio in questura.
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che l'interrogatorio fu irregolare e da questo pronunciamento vi fu un ulteriore ricorso dell'americana che ha dato il via all'attuale processo. "Spero una volta per tutte di pulire il mio nome dalle false accuse. Buona fortuna" scrive ancora, e poi in italiano "In bocca al lupo".
In aula potrebbe essere presente anche Lumumba che da anni non incontra Amanda Knox dopo l'accusa di essere stato lui ad uccidere Meredith Kercher. Per il delitto è stato condannato in appello a 16 anni con l'accusa di concorso in omicidio Rudy Guede. L'uomo è stato l'unico condannato per il delitto Kercher.