Amanda Knox: “Soffro ancora di attacchi di panico dopo gli anni passati in carcere”
Dopo gli anni passati in carcere in Italia (con l'accusa di aver ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia nel 2007 insieme a Raffaele Sollecito, all'epoca suo fidanzato), Amanda Knox dal 2011 è nella sua Seattle, ma soffre ancora di attacchi di panico e incubi. La 28enne americana, assolta definitivamente in Cassazione in merito alla vicenda di Perugia, ha detto di aver sofferto di un'infezione renale di recente. “Sebbene vicino a me avessi il mio compagno, l'ondata di cicatrici di ricordi che avevo dentro è tornata a scorrere” ha scritto Amanda in una lettera inviata al West Seattle Herald, quotidiano col quale ha già collaborato in passato.
“La sensazione di dolore fisico ha innescato la memoria del dolore esistenziale” ha provato a spiegare la ragazza. “Anche la più banale delle azioni innesca i ricordi del tempo che ho passato dietro le sbarre” continua la Knox, che chiarisce come anche fare la fila al supermercato le può creare disfunzioni. “Anche vedere una porta chiusa che so che posso aprire, mi ricorda le porte chiuse del carcere” ammette ancora. “E’ un tipo di dolore complesso. Se i ricordi dolorosi di qualcuno continuano ad essere innescati da circostanze banali, spesso li giudichiamo come una forma di vittimismo” scrive Amanda.
Nella lettera, la Knox non menziona il suo ‘compagno' per nome, ma a partire dall'anno scorso la ragazza è stata fidanzata con Colin Sutherland, un musicista rock di New York. Non è chiaro però se i due siano ancora una coppia. La 28enne americana ha ottenuto la sua ultima personale vittoria nel caso dell’omicidio Kercher, quando la suprema corte l’assolta in via definitiva dalle accuse di omicidio. Meredith è stata trovata uccisa in un appartamento di Perugia che condivideva con Amanda nel novembre 2007. Per la vicenda, è stato condannato in concorso di omicidio Rudy Guede.