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L'omicidio Meredith Kercher

Amanda Knox pronta a chiedere i danni: “Io come Alice fuori dal paese delle meraviglie”

Dall’America Amanda Knox ha manifestato il suo sollievo dopo che la Cassazione ha fatto a pezzi l’inchiesta sul delitto di Meredith Kercher a Perugia. Lei e Raffaele Sollecito sono stati assolti dall’accusa di omicidio.
A cura di Susanna Picone
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Nel giorno in cui la Corte di Cassazione, motivando l’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito nel processo per il delitto di Meredith Kercher, ha fatto a pezzi l’inchiesta parlando di errori nelle indagini, dall’America la giovane che in Italia è rimasta per quattro anni in carcere non può che festeggiare. “Io e Colin ci siamo scambiati uno sguardo di sollievo, come Alice quando si sveglia fuori dal Paese delle Meraviglie”, ha scritto la Knox in un articolo apparso sul West Seattle Herald, il giornale della sua città con cui collabora da circa un anno, proprio poche ore dopo l’uscita delle motivazioni della Suprema Corte. Dall’Italia i suoi avvocati le hanno mandato tutti i dettagli delle motivazioni che dicono perché lo scorso marzo è stata assolta dall’accusa di omicidio. “Mi sono fatta quattro anni di carcere, quattro anni precisi, anzi quattro anni meno due giorni e questi di sicuro non me li ridarà indietro più nessuno. Ma è l’unico cruccio. Per il resto oggi sono contenta, contentissima e voglio dire grazie, grazie, grazie a lei avvocato Ghirga come ho già detto grazie all’avvocato Dalla Vedova. Sì, sono felice”, così l’americana parlando con i legali, secondo quanto riporta Il Corriere. “In queste motivazioni – ha detto ancora all’avvocato Dalla Vedova – ci sono tutte le cose che abbiamo sempre sostenuto”.

Knox e Sollecito pronti a chiedere i danni – Sia per lei che per Raffaele Sollecito la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione appare dietro l’angolo. Anche gli avvocati dell’ingegnere pugliese hanno detto che il giovane è stato tenuto in carcere da super-innocente e lui stesso ha parlato di “un clamoroso errore giudiziario che rimarrà nella storia”. Secondo la Corte di Cassazione il processo per l'uccisione di Meredith Kercher ha avuto “un iter obiettivamente ondivago, le cui oscillazioni sono, però, la risultante anche di clamorose defaillance o ‘amnesie' investigative e di colpevoli omissioni di attività di indagine”.

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