Amanda Knox, processo da rifare per l’accusa di calunnia: la decisione della Cassazione
È da rifare il processo ad Amanda Knox per l’accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. La corte di Cassazione infatti ha accolto in parte il ricorso con il quale Amanda aveva chiesto di poter essere assolta anche dall’accusa minore per cui era imputata nel processo per l'omicidio di Meredith Kercher.
Per la terribile vicenda della sua ex coinquilina a Perugia, dopo un lungo processo, Amanda fu definitivamente riconosciuta estranea all'omicidio ma fu condannata in via definitiva per l’accusa di calunnia nei confronti dell’uomo che aveva accusato nel corso delle indagini. Il Tribunale la condannò a tre anni di reclusione, ordinandone però la scarcerazione in quanto già scontati in custodia cautelare.
Un’accusa che però la donna statunitense, ex studentessa universitaria in Italia ai tempi dei fatti, ha sempre rigettato. Per questo Amanda Knox recentemente ha deciso di impugnare quella sentenza, chiedendo l'assoluzione alla luce della decisione a lei favorevole della Corte europea dei diritti dell'uomo, che aveva riconosciuto la violazione del diritto di difesa di Knox, e di un nuovo articolo introdotto nel codice di procedura penale con la riforma Cartabia.
In particolare gli avvocati di Amanda sostengono che le dichiarazioni della donna, che hanno poi portato alla contestazione della calunnia, furono rese senza l'assistenza di un difensore e con la mancanza di un traduttore. A loro dire, Amanda dunque non voleva accusare Patrick Lumumba ma sarebbe stata male interpretata.
La procura generale presso la Cassazione si era opposta alla richiesta, sostenendo che la giurisprudenza italiana abbia più valore della decisione presa in sede europea. Stessa richiesta avanzata anche dai legali di Lumumba, che finì in carcere per 14 giorni prima che venisse accertata la sua estraneità ai fatti e che ora si è costituto nel procedimento.
Ora la quinta sezione della corte di Cassazione, che si è riunita in camera di consiglio in forma "non partecipata" e cioè senza la presenza di legali, ha accolto in parte la richiesta di Amanda Knox e ha ordinato un nuovo processo relativo solo a quell’accusa. Il nuovo procedimento si aprirà davanti ai giudici del Tribunale di Firenze.