Alto Adige, seconde case vietate ai non residenti: troppi i turisti

Capita che i turisti si innamorano dell’Alto Adige a tal punto di acquistare lì una casa per le vacanze ma il rischio è che ora ciò non sarà più possibile. La giunta della provincia di Bolzano ha infatti approvato un regolamento in base al quale i nuovi edifici in 25 comuni ad alta vocazione turistica saranno riservati ai residenti. “In alcuni comuni si è già sforato il 10 percento di abitazioni adibite a seconde case — ha spiegato il presidente Arno Kompatscher, in riferimento alle zone della val Pusteria, val Gardena, val Badia e di Nova Levante — Una situazione che ci ha spinto a stabilire che tutti i nuovi alloggi debbano essere convenzionati, ossia riservati a chi lavora o risiede da almeno cinque anni in Alto Adige”. Si tratta di una misura che rientrava già nella legge territorio e paesaggio, approvata a luglio e in vigore dal 2020, ma sarà applicabile da subito grazie all’approvazione di un apposito regolamento. La giunta ha elencato i 25 comuni e le 26 frazioni da salvaguardare. Secondo il governatore in queste località per i giovani del posto è diventato ormai troppo difficile trovare casa.
Le reazioni – Diverse le reazioni raccolte contro il nuovo regolamento. Secondo Carlo Perseghin, presidente Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip), il nuovo regolamento è una pazzia: “In Europa vige la libera circolazione di mezzi e persone, con la completa liberalizzazione di tutti i settori. Perché mai a un trentino, per esempio, dovrebbe essere consentito di comprare casa a Berlino ma non in Alto Adige?”. La deputata Michaela Biancofiore ha annunciato di volersi appellare al Parlamento Ue: “Siamo davanti a una nuova forma di apartheid volta ad accontentare qualche lobby in vista delle elezioni — ha detto — Questa iniziativa metterà in ginocchio il settore immobiliare, con i padroni di case che saranno costretti a svendere. Un danno enorme cagionato ai cittadini”.