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Omicidio Altavilla Milicia a Palermo

“Altavilla non è la comunità del massacro”, commozione e applausi per l’ultimo saluto a Kevin ed Emmanuel

Un corteo silenzioso ha accompagnato Kevin ed Emmanuel, i fratelli barbaramente uccisi, insieme alla madre, nella strage di Altavilla Milicia, in Sicilia. Tanti i messaggi lasciati nella camera ardente e la commozione di chi ha partecipato.
A cura di Roberto Marrone
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Dopo una settimana dai terribili fatti di Altavilla Milicia, oggi 19 febbraio, dopo l'autopsia effettuata al Policlinico di Palermo, sono arrivati in città poco prima delle ore 12 i feretri dei piccoli Emanuel e Kevin. Una camera ardente, allestita presso un palazzo comunale, che non ha avuto un attimo di pausa. Tanti i cittadini, gli amici e i compagni che hanno portato un fiore, un cartellone, un peluche, un saluto ai piccoli barbaramente uccisi. Al termine del pomeriggio il parroco del paese don Salvo Priola ha pregato insieme ai presenti per i due ragazzini. C'erano anche i familiari di Antonella Salamone, visibilmente provati dai fatti di questi giorni, che non hanno rilasciato dichiarazioni ai giornalisti.

“Questa sera vogliamo invocare il nome di Gesù insieme alla famiglia di Kevin ed Emanuel, nome che è armonia, miele sulle nostre labbra e consolazione per le nostre vite. Gesù non toglie la vita a nessuno – ha detto don Priola – anzi la dona e ha donato se stesso per noi. Chiunque dica il contrario non può ritenersi cristiano. E se qualcuno bussa alla vostra porta con dei principi distanti da questi, lo dovete immediatamente allontanare”.

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Un'omelia durata circa 20 minuti quella fatta del parroco del paese che, oltre all'aspetto religioso, ha voluto sottolineare anche il senso di comunità del comune palermitano. “Ad Altavilla in questi giorni c'è stata solo tanta tristezza e dai nostri occhi sono scese tante lacrime e il dolore è palpabile e lo sarà ancora per molto, perché quanto accaduto ci ha ferito nel profondo. A voi di Altavilla dico che forse ci siamo rotti qualche osso anche noi da questa immana strage, ma rimettiamoci in piedi. Abbiamo davvero tante belle risorse. Siamo ricchi di tante luci e lo avete dimostrato l'altra sera alla fiaccolata. Quella di Altavilla non è la comunità del massacro ma la comunità che sa dare il meglio di sé, portando avanti i compiti e i servizi di tutti quelli che compongono il volto bello di questa comunità.”

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Alla fine del momento don Salvo ha posto dei fiori dinanzi i due feretri e l'assemblea si è sciolta in silenzio tra le lacrime di amici, compagni e familiari. Dopo l'ultimo saluto, i feretri sono usciti dal palazzo comunale accompagnati da un lungo applauso e sono stati posti all'interno dei carri funebri, per essere portati presso il cimitero di Altavilla. Lì resteranno in attesa della tumulazione che dovrebbe avvenire fra qualche giorno quando anche la salma di mamma Antonella arriverà in città, una volta terminati gli ulteriori esami da parte degli investigatori. La giornata si è conclusa con una marcia silenziosa dei presenti, visibilmente provati.

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