Altavilla Milicia, un amico di Antonella Salamone: “L’ho vista l’8 febbraio, gesto atroce e folle”
"Non so se sono stato uno degli ultimi a vedere Antonella viva, ma sicuramene l’ho vista nel pomeriggio di giovedì scorso, 8 febbraio. Giovedì ho parlato con lei 10 minuti qui": a fornire ai microfoni di Fanpage.it dei dettagli che potrebbero risultare importanti per ricostruire la strage familiare di Altavilla Milicia, dove Giovanni Barreca nella giornata di domenica scorsa ha chiamato i carabinieri dicendo di aver ucciso sua moglie e due dei suoi figli, è un amico della donna uccisa.
Si tratta di Salvatore Turco, titolare di un negozio in centro ad Altavilla Milicia: sostiene appunto di aver incontrato Antonella Salamone, la moglie del 54enne fermato, giovedì scorso, quindi pochi giorni prima della scoperta del triplice omicidio denunciato nella giornata di domenica 11 febbraio.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, Barreca avrebbe ucciso, bruciato e poi sepolto prima la moglie, solo in un secondo momento sarebbero stati uccisi i figli di 5 e 16 anni, che sarebbero stati anche torturati dall’omicida. “Hanno fatto un esorcismo per scacciare il demonio” avrebbe detto la figlia 17enne del killer – unica sopravvissuta – ai carabinieri, accusando il padre ma anche una coppia di amici dell’uomo, fermati per omicidio e soppressione di cadavere.
“Questa è una storia che lascia sgomenta tutta la comunità, nulla potevamo immaginare di quanto poi accaduto. Siamo esterrefatti, increduli. Noi sapevamo che era una coppia evangelica, ma qui credo si vada oltre la fede, penso sia una offesa parlare solo di una questione di fede”, ha detto ancora l’amico di Antonella.
Che continua: “Qua c’è stato un atroce e folle gesto del marito e di chi lo ha aiutato ad ammazzare Antonella e i figli in quella maniera, andiamo oltre quella che è la fede. Antonella era una persona mite, umile, garbata, usava la parola Dio in maniera garbata, senza abusarne. E anche suo marito era così. Poi quello che succede nella mente delle persone purtroppo non lo possiamo sapere”.
Ha collaborato Roberto Marrone