Altavilla, Bruzzone: “Barreca non è aggressivo, legge la Bibbia e prega. Ma gli hanno fatto cambiare carcere”
"Non capiamo perché Giovanni Barreca sia stato trasferito in un altro carcere per la seconda volta nel giro di un paio di mesi. È un detenuto non aggressivo né fastidioso, che legge la Bibbia e prega. Dal punto di vista investigativo, non ci sono grosse novità, anche se la Procura ha dato il via libera ad alcuni accertamenti di tipo informatico".
A parlare a Fanpage.it è la criminologa Roberta Bruzzone, che fa parte del team difensivo di Giovanni Barreca, l'operaio indagato per la morte della moglie, Antonella Salamone, uccisa e poi bruciata utilizzando un liquido accelerante assieme ai figli Kevin e Emanuel nella loro ad Altavilla Milicia (Palermo). L'esperta ha fatto il punto delle indagini sulla strage, sull'ennesimo trasferimento di Barreca da un carcere all'altro e sul coinvolgimento dei coniugi Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Dott.ssa Bruzzone, che novità ci sono sulle indagini relative alla strage di Altavilla Milicia?
"Non ci sono grosse novità dal punto di vista investigativo. La situazione è abbastanza in stallo. La Procura ha però dato il via ad alcuni accertamenti di natura informatica, che non sono ancora iniziati. Per di più c'è il segreto istruttorio e non abbiamo ancora avuto accesso al fascicolo. Confermo che l'attività è stata disposta su alcuni hard disk ma non c'è alcuna novità sostanziale".
Una novità però c'è e riguarda Giovanni Barreca, che è stato trasferito in un altro carcere…
"Confermo che Barreca è stato trasferito al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, e francamente siamo abbastanza sconcertati perché non ne comprendiamo la motivazione. È questo già il secondo trasferimento nell'arco di pochi mesi, che chiaramente ci mette anche un po' in difficoltà. Prima era al carcere Pagliarelli di Palermo e l'avvocato Barracato era più agevolato nell'aver contatti con lui, poi è stato spostato a Enna e adesso a Barcellona. Lui non è un detenuto che crea problematiche, non è aggressivo né fastidioso. Passa il tempo a leggere la Bibbia e a pregare.
Anche se altri detenuti hanno potuto manifestare nei suoi confronti una volontà di fargli del male, cosa che non ci sorprende sotto questo profilo, questo vale per tutte le strutture detentive. Chiunque sa chi è Barreca. Quindi non comprendiamo il motivo di questa decisione. Non è possibile che quest'uomo continui a cambiare carcere, per altro quando gli altri due che sono accusati delle medesime condotte sono al Pagliarelli e non sono mai stati spostati. L'avvocato Barrecato ha avanzato una istanza per capire quale è la ratio che porta a questo tipo di trasferimento, perché noi non la comprendiamo e non riteniamo che ci sia bisogno di spostare in continuazione quest'uomo, che – ripeto – è in una situazione particolare ma la sua vicenda è conosciuta ovunque".
Lei ha fatto riferimento ai due coniugi che avrebbero partecipato alla strage. Loro continuano a dirsi innocenti. Lei che idea si è fatta?
"Rispetto agli elementi in mio possesso, che non sono comunque ancora completi, e sulla scorta delle dichiarazioni di Barreca, della figlia minore e del sopralluogo fatto nell'abitazione, francamente faccio fatica a pensare che quei due siano estranei ai fatti. Tutte le informazioni che abbiamo li collocano sulla scena del crimine per tutto l'arco temporale dei tre omicidi. Lì dentro sono successe una serie di cose che è impossibile che siano sfuggite alla loro attenzione. Ritengo la loro dichiarazione, rispetto al fatto che non hanno partecipato alla strage, inconciliabile con gli elementi che abbiamo al momento a disposizione".
Quali saranno i prossimi step?
"Stiamo ultimando la relazione psichiatrica e contiamo di depositarla entro fine giugno. Il mio collega Caputo deve visitarlo un'altra volta e poi dal punto di vista psichiatrico-forense la completiamo. Lato mio ci sarà da fare una ulteriore valutazione quando avremo accesso a tutto il fascicolo. Ma il prossimo step riguarda esclusivamente l'attività psichiatrica".