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Alpinisti dispersi sul Gran Sasso

Alpinisti bloccati sul Gran Sasso, quasi a zero le speranze di trovarli vivi: domani primo sorvolo dell’area

Le speranze di ritrovare Luca Perazzini e Cristian Gualdi ancora vivi sono purtroppo pochissime secondo i soccorritori che da giorni cercano i due alpinisti dispersi sul Gran Sasso. Domani dovrebbe esserci il primo sorvolo dell’area dopo giorni di maltempo.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, 48 anni
Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, 48 anni
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Continuano le ricerche per i due alpinisti che si sono persi sul Gran Sasso nel pomeriggio di domenica. Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, di 48, sono scomparsi nella bufera cadendo in un anfratto della montagna. Da qui avevano chiesto aiuto al 112, ma i soccorritori non sono riusciti a raggiungerli. Nonostante gli sforzi delle Fiamme Gialle e dei soccorritori, dei due alpinisti di Santarcangelo di Romagna non si hanno ancora notizie.

I soccorritori sono rimasti bloccati in un rifugio a 2100 metri di altezza per due giorni: 48 ore durante le quali è stato impossibile cercare il 42enne e l'amico 48enne. Le speranze di ritrovarli vivi sono purtroppo poche, ma il personale del Soccorso Alpino non si arrende e continua a lavorare. Le Fiamme Gialle sono riuscite a raggiungere dopo giorni la zona denominata "Vallone dell'Inferno", dalla quale è arrivato l'ultimo Sos dei due alpinisti, ma il risultato è stato desolante: non è stata infatti trovata nessuna loro traccia. 

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Sul Gran Sasso è caduta tanta neve e il vento è ancora forte: l'elicottero dei soccorritori non riesce a salire ad altezze elevate per problemi di sicurezza. Le verifiche nel vallone dell'Inferno sono state per ora superficiali, anche se chi sta lavorando per riportare i due a casa promette che nei prossimi giorni le operazioni di soccorso saranno più incisive anche grazie al meteo più mite.

I finanzieri hanno approfittato di queste ore di sole per andare in avanscoperta e cercare di capire i pericoli sul percorso e i rischi valanga per poter ripartire domani con i soccorsi su ampia scala. I soccorritori sul posto sono decine e il presidente Daniele Perilli ha spiegato di non voler iniziare le operazioni vere e proprie senza le sicurezze che solo un meteo stabile può garantire.

"Chi fa soccorso – ha spiegato Perilli – sa che bisogna lavorare con sicurezza. Non possiamo mettere a repentaglio la vita di decine di persone e i volontari si sono già fatti Natale bloccati all'ostello di Campo Imperatore". Un conto però è scandagliare la zona, un altro verificare che da domani i soccorsi possano ripartire in sicurezza, cosa che le Fiamme Gialle sembrano aver accertato. Per domani è previsto il tentativo di un primo sorvolo sull'area del Gran Sasso con l'ausilio di un dispositivo Sonar Recco, già utilizzato nel febbraio del 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi in seguito a una valanga.

Da domani, la funivia del Gran Sasso sarà aperta e sarà dedicata solo agli operatori dei soccorsi

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