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Almalaurea: i laureati del 2012 sono più giovani e più determinati

Buone notizie giungono dall’università italiana: il numero dei studenti in corso sono quadruplicati rispetto al 2001 e l’età media dei laureati italiani nel 2012 è scesa a 24,9 anni rispetto ai quasi 27 del 2004. Giovani determinati e più consapevoli delle difficoltà che troveranno una volta fuori dalle aule universitarie.
A cura di Laura Murino
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Almalaurea ha presentato la XV indagine sul profilo dei laureati del 2012 al convegno “Scelte, processi, esiti nell'istruzione universitaria”, ospitato dall'Università IULM di Milano mercoledì 29 maggio 2013. Positive novità emergono dai dati: i laureati del 2012 si sono laureati prima rispetto ai colleghi del 2004 e inoltre si dimostrano disponibili alla flessibilità lavorativa, al trasferimento e a firmare contratti part-time e a tempo determinato. Nei curricula dei neo laureati si potranno trovare esperienze di studio e lavorative all'estero, oltre a stage e tirocini di specializzazione. L’età media di chi si è laureato dal 2012 è dei 24,9 anni, mentre nel 2004 era di 26,8. Sembra emergere una maggiore determinazione nei giovani che decidono di intraprendere l’università. La crisi in cui naviga il paese ricorda ai ragazzi che si affacciano sul mondo del lavoro che la concorrenza è tanta e il lavoro non c’è per soddisfare tutti, quindi puntano sulla preparazione e le esperienze extracurricolari ed extra-universitarie. I fuoricorso, infatti, sono diminuiti vertiginosamente; se nel 2001 i laureati in corso erano solo il 10%, nel 2012 sono saliti al 41%. 68 universitari triennali su 100 hanno dichiarato di frequentare almeno il 75 % delle lezioni e 60 laureati su 100 ha partecipato a scampi europei, come l’Erasmus, oppure ad altri programmi formativi.

Rimane ancora alta la richiesta formativa dei laureati magistrali per il post laurea. Ben il 38,5 % dei giovani vorrebbero continuare frequentando Master, Dottorati e Scuole di Specializzazione. Ma la voglia di far fruttare i propri studi emerge nella disponibilità che i neo-laureati mostrano sia verso la mobilità geografica, sia verso soluzioni contrattuali precarie e flessibili. I giovani che intraprendono gli studi universitari hanno ancora la "consapevolezza che con maggiore cultura si riesce a lavorare meglio e di più, affrontando con migliori risultati le situazioni di squilibrio e le incertezze sul futuro"; anche il Rapporto ISTAT del 2013 mette in evidenza che in Italia “la laurea molto più del diploma si sta rivelando una forma di assicurazione contro le crescenti difficoltà del mercato del lavoro”, anche se si è registrato un calo di immatricolazioni del 17% dal 2003.

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