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Alluvione Sardegna, indagati Cappellacci e vertici Protezione civile

La Procura di Tempio Pausania ha notificato 13 avvisi di conclusione delle indagini per la mancata informazione alla popolazione del pericolo per l’ondata di maltempo di novembre. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e disastro colposo.
A cura di S. P.
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Sono in totale 13 le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Tempio Pausania in relazione alla mancata informazione alla popolazione di Olbia e Arzachena dell’imminente pericolo per l’alluvione del 18 novembre scorso. Tra di loro ci sono vertici regionali, provinciali e comunali della Protezione civile sarda, il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli e anche l’ex governatore della Regione Ugo Cappellacci. Gli indagati devono rispondere di omicidio colposo e disastro colposo. “Ho ricevuto in queste ore un avviso di garanzia per l'alluvione dello scorso novembre”, è quanto commentato dallo stesso Cappellacci che ha ribadito la fiducia e la massima collaborazione nei confronti della magistratura. “Sono pronto a dimostrare la correttezza del mio operato”, ha detto Cappellacci.

Tra i 13 indagati c'è anche Giorgio Cicalò, direttore generale della Protezione civile della Sardegna nonché commissario straordinario per l'alluvione del 18 novembre scorso: “Sono informato dell'inchiesta e ho ricevuto l'avviso di garanzia. Ho il massimo rispetto e piena fiducia per il lavoro della magistratura. Attendo con serenità l'esito delle indagini”, ha affermato. Da quanto si apprende sarebbe imminente anche la conclusione delle indagini relative al crollo della strada provinciale Olbia-Tempio, in località Monte Pino, dove persero la vita altre tre persone, cadute in un dirupo a bordo della loro auto.

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