Alluvione Marche, si cercano ancora due dispersi: nessuna traccia del piccolo Mattia
Proseguono senza sosta le ricerche dei due ultimi dispersi in seguito all'alluvione che ha colpito le Marche nella notte tra giovedì e venerdì scorsi uccidendo 11 persone. A mancare all'appello sono la 56enne Brunella Chiù e Mattia Luconi, 8 anni, strappato alla braccia della madre dalla furia dell'acqua mentre i due tentavano di mettersi al riparo.
Nella notte i soccorritori hanno lavorato alla luce delle fotoelettriche ma dei due dispersi non c'è traccia. Ritrovato invece il corpo di Michele Bomprezzi, 47 anni, fratello dell'ex sindaco di Arcevia dopo che la sua auto era stata ripescata nel fiume Misa a Serra dè Conti. Il papà di Mattia si dice fiducioso del fatto che il figlio, autistico, possa aver trovato rifugio in attesa che qualcuno lo trovi e lo aiuti: “Non mi fermerò fino a quando non lo riabbraccerò”, ha dichiarato le scorse ore.
Intanto, procede l'inchiesta per inondazione colposa e omicidio colposo plurimo: i carabinieri forestali hanno sorvolato i letti e gli argini del Misa e del Nevola e hanno ascoltato il referente della Protezione Civile delle Marche che si occupa di pubblicare i bollettini meteo: sabato era stata infatti emessa un'allerta gialla e in molti hanno puntato il dito proprio contro il mancato avvertimento che avrebbe invece potuto spingere i comuni a intervenire in maniera mirata.
Il sindaco di Senigallia: 9.500 concittadini coinvolti
“Sono 9.560 i cittadini residenti a Senigallia coinvolti nell'alluvione”, ha spiegato il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti nel corso di una conferenza stampa in cui è stato fatto il bilancio della situazione. “Le persone che abbiamo sistemato in hotel sono 42, mentre 12 anziani hanno trovato riparo presso la Fondazione città di Senigallia”, ha proseguito il primo cittadino sottolineando che “a questi si devo aggiungere le molte persone che si sono sistemate autonomamente presso parenti e amici”.
Olivetti ha raccontato di essere riuscito a mettere in salvo i propri cittadini grazie a un messaggio ricevuto in tempo: “Ho avuto la fortuna di ricevere una segnalazione da Serra de’ Conti da parte di un amico – ha spiegato – un messaggio su Whatsapp con un video in cui si vedeva la pioggia battente sul paese, che è più in alto rispetto a Senigallia.
Ho capito che tutta quella pioggia avrebbe presto ingrossato il Misa e che Senigallia era a un passo da un’esondazione”. A quel punto ha organizzato un’allerta sui social e via sms, infine inviando gli uomini della protezione civile coi megafoni sulle strade lungo il Misa che annunciavano l'esondazione e invitavano i cittadini a raggiungere i piani alti e a non uscire di casa.