Alluvione Marche, Noemi muore a 17 anni, scomparsa la madre. Il fratello: “Vivo grazie a un albero”
Noemi Bartolucci è tra le 11 vittime confermate del maltempo che ha messo in ginocchio le Marche tra giovedì e venerdì scorsi.
Aveva solo 17 anni, viveva a Barbara, ed è morta trascinata via dall'acqua del Nevola mentre provava a scappare con l'auto. Insieme a lei la madre, Brunella Chiù, 56 anni, che invece risulta ancora dispersa e le speranze di ritrovarla in vita, purtroppo, sono ormai appese a un filo.
Insieme a loro c'era anche il fratello Simone, 23 anni, che è riuscito a sopravvivere alla furia dell'acqua e del fango.
"Sono sparite sotto i miei occhi. Io ero aggrappato a un albero, sono rimasto lì due ore, forse di più. Loro sono state trascinate via dal fiume, mentre provavano a scappare con l’auto. Era il finimondo", ha raccontato Simone al Corriere Adriatico.
Il quale ha anche precisato che proprio insieme alla mamma e alla sorella avevano deciso dopo cena, giovedì sera, di partire in macchina perché stava arrivando la bomba d'acqua. "Sono scomparse davanti ai miei occhi", ha detto.
Noemi, il ricordo dei compagni di classe
Noemi era studentessa del liceo di Scienze Umane a Senigallia. Sotto choc i suoi compagni di classe. Sulla pagine Facebook ufficiale dell'Istituto è stata condivisa una poesia in suo onore, da parte del Dirigente Scolastico, il Direttore dei servizi generali ed amministrativi, lo staff del Dirigente, i Docenti ed il Personale ATA.
Continua la ricerca degli scomparsi
Intanto, continua la ricerca degli scomparsi. All'appello, oltre alla mamma di Noemi, mancherebbe anche un bambino di 8 anni.
La situazione continua a essere difficile a Senigallia, dove il sindaco Massimo Olivetti ha raccontato ai microfoni di Fanpage.it che "nessuna allerta meteo era stata diramata per il suo comune" e di aver saputo dell’emergenza tramite un video arrivato sul suo cellulare.
"Il fiume Misa può diventare molto pericoloso – ha precisato il primo cittadino – andava sorvegliato con attenzione prima, a maggior ragione va fatto dopo quello che è successo".