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Alluvione Marche, dimessa la madre di Mattia che torna sul luogo della tragedia a cercare il figlio

È tornata sul luogo della tragedia subito dopo le dimissioni dall’ospedale Silvia Mereu, la madre del piccolo Mattia, che risulta ancora disperso a una settimana dall’alluvione che ha colpito le Marche.
A cura di Chiara Ammendola
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Vigili del fuoco al lavoro e il piccolo Mattia che risulta ancora disperso
Vigili del fuoco al lavoro e il piccolo Mattia che risulta ancora disperso
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A una settimana dall'alluvione che ha colpito le Marche e dal fiume di acqua, fango e detriti che l'ha travolta, Silvia Mereu, 42 anni, ha lasciato l'ospedale di Senigallia dove era ricoverata. Lo scorso 15 settembre la furia del Nevola le ha strappato dalle braccia il figlio Mattia Luconi, che ad oggi risulta ancora disperso. Le ricerche del piccolo di 8 anni non si sono mai fermate in questi giorni, così come quelle dell'altra dispersa, Brunella Chiù, di 56 anni.

Ricerche alle quali si è unita anche Silvia, che dopo le dimissioni dall'ospedale, in compagnia dei propri famigliari, della Protezione civile e del sindaco di Castelleone di Suasa, Carlo Manfredi, è tornata nell'area dove è stata salvata e dove a poca distanza era stata rinvenuta la sua Mercedes Classe A bianca sul greto del fiume. In quell'area purtroppo non è stato ritrovato il piccolo Mattia di cui al momento sono stati rinvenuti scarpe e zainetto.

Alluvione Marche
Alluvione Marche

I sommozzatori di Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili del fuoco, che stanno operando anche con i droni, stanno continuando a setacciare i fiumi e nei prossimi giorni potrebbero arrivare alla foce del Misa. Le ricerche per ora non hanno dato esiti e proseguono parallelamente a quelli a terra, a pettine, lungo il greto e gli argini del Nevola.

Le vittime accertate dell'alluvione 11, mentre sono due le Procure che indagano, quella di Ancona e quella di Urbino. I reati sono inondazione colposa e omicidio colposo plurimo. "Dal punto di vista della dinamica degli eventi quello che si riscontra in questo momento è che non c’è stato un allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni", così la procuratrice di Ancona Monica Garulli.

I soccorritori durante l'alluvione
I soccorritori durante l'alluvione

Intanto il governatore Francesco Acquaroli ha annunciato che la Regione Marche intende far luce "sulle procedure adottate e i comportamenti assunti da parte delle competenti strutture organizzative della protezione civile regionale" prima e durante l'alluvione di giovedì scorso. Acquaroli ha scritto al segretario generale della Regione per chiedergli di istituire una commissione tecnica "per svolgere un'indagine".

Ieri la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha visitato  i luoghi colpiti dall'alluvione: “Una visita per essere vicini a coloro che hanno perso famigliari e anche ai feriti, sperando che ci sia rapidamente una riapertura delle attività produttive, delle scuole, un riavvio di una vita normale, e che l'esperienza vissuta in questo periodo ci faccia pensare all'importanza della prevenzione nella cura del territorio", le sue parole. La ministra ha poi spiegato che il governo ha già stanziato cinque milioni di aiuti per i territori colpiti.

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