Allarme variante sudafricana Covid in Alto Adige: “Tanti i giovani ricoverati”
In Alto Adige continua l'emergenza Coronavirus legata alla circolazione della variante sudafricana. I contagi sono leggermente diminuiti, complice anche il lockdown rigido stabilito dal presidente della provincia Arno Kompatscher con una ordinanza firmata l'8 febbraio scorso, già prorogata fino al 14 marzo, ma a preoccupare è la pressione sugli ospedali. Il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale Florian Zerzer è stato chiaro, parlando al giornale L'Adige: "Su 49 casi di mutazione sudafricana rilevata in 15 Comuni, i decessi ad essa collegata sono già 3 con pazienti in rianimazione". L'assessore altoatesino competente alla salute, Thomas Widmann ha rimarcato la preoccupazione: "Abbiamo pazienti giovani ricoverati ed intubati dopo poche ore". L’Asl registra infatti in molti malati un decorso anomalo che definisce molto preoccupante e pesante, con pazienti che finiscono in ospedale e intubati in poche ore. Solo oggi le persone ricoverate nei reparti ordinari sono 191, otto più di ieri.
Da domani, e fino a domenica 14, per i 15 Comuni interessati dalla variante sudafricana del Covid-19 entreranno in vigore misure di prevenzione leggermente modificate come da ordinanza del presidente della Provincia, Arno Kompatscher: è previsto, nello specifico, che continuino a vigere le misure per la prevenzione del contagio, compresa la chiusura delle scuole, ma per uscire dal territorio, oppure entrare, non sarà più obbligatorio il test rapido. Tra i Comuni interessati ci sono Merano, città da 40.000 abitanti con almeno il 10% di pendolari, Lana, Glorenza, Malles Venosta e tutti i Comuni della Val Passiria, a cui si aggiungono Lagundo, Tubre e Glorenza, caratterizzati dalla presenza della variante sudafricana. Le misure restrittive da domani non interesseranno più San Pancrazio, dove fino al 14 marzo saranno tuttavia in vigore misure preventive meno stringenti di prevenzione del Sars-CoV-2, valide a livello provinciale.