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Allarme morbillo, superati i mille casi da inizio 2017: in tutto il 2016 erano stati 844

Sono preoccupanti i dati forniti dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità. Il 90% di tutti i colpiti non era vaccinato, a conferma dei timori per il calo delle vaccinazioni sui cui si è espresso anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
A cura di Biagio Chiariello
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Secondo l‘Istituto Superiore di Sanità, per il 2017 si sono già verificati più di mille casi di morbillo. Si tratta di un dato sicuramente molto preoccupante, soprattutto perché l’anno scorso i casi furono 844 nell’arco di tutti e 365 i giorni. Nell’ultimo rapporto dell’ISS viene specificato che nel 33% dei casi si è avuta almeno una complicanza, nel 41% un ricovero e nel 14% un accesso al Pronto Soccorso. Ci sono stati 113 contagi tra gli operatori sanitari. In 9 casi su 10 si è trattato di persone non vaccinate, a conferma delle preoccupazioni degli esperti sul calo delle vaccinazioni. Il 57% dei casi nella fascia di 15-39 anni, mentre il 6% si è avuto nei bimbi al di sotto di un anno, ancora troppo piccoli per il vaccino. La maggior parte dei casi sono stati segnalati da sole quattro Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana.

Il sistema di sorveglianza dell'Iss ha accertato esattamente 1010 casi fino a domenica 26 marzo. L'età media dei pazienti è 27 anni, mentre il 6% dei casi si è avuto nei bimbi al di sotto di un anno, ancora troppo piccoli per il vaccino. Fra le complicanze più frequenti, la diarrea (21,1%) e la stomatite (17,3%), mentre si sono avuti anche casi trombocitopenia, ovvero un calo delle piastrine nel sangue (5%), convulsioni (0,4%) ed encefaliti (0,1%).

Preoccupazione è stata espressa dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin sul calo dei vaccini: “Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005 – ha sottolineato la titolare della Salute – e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell’85,3% (con il valore più basso pari al 68% registrato nella Provincia autonoma di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione”. Inquietudine è manifestata anche da Giovanni Maga, virologo del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR): “Dopo i dati che indicavano il calo delle vaccinazioni sotto la soglia di sicurezza dovevamo aspettarci che quello era solo il primo segnale che ci sarebbe stato presto o tardi una nuova fiammata epidemica” commenta l’esperto. “Il virus del morbillo ha un tasso di contagiosità quattro volte più elevato di quello dell’influenza ed è normale vedere questi tassi di incremento così rapidi. Questi dati indicano che la vaccinazione consigliata e gratuita non funziona e sul punto bisogna avviare una discussione molto seria: serve la vaccinazione obbligatoria” ha aggiunto Maga.

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