Allarme carestia globale: migliaia di tonnellate di grano bloccate a Odessa per colpa della guerra
L'Ucraina e l'Unione Europea hanno discusso l'adozione di "misure immediate per sbloccare i porti ucraini per le esportazioni di grano". Migliaia di tonnellate di cereali sono infatti bloccati negli scali del Mar Nero controllati dalla Russia, con conseguenze che si annunciano molto gravi soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. Prima della guerra, l'Ucraina esportava 4,5 milioni di tonnellate di prodotti agricoli al mese tramite i suoi porti: il 12% del grano mondiale, il 15% del mais e il 50% dell'olio di girasole provenivano dalle immense distese ucraine. L'invasione del Paese da parte della Russia ha però paralizzato sia la produzione di cereali che l'esportazione di quelli già depositati nei magazzini. Non è un caso che ieri il presidente del Consiglio UE Charles Michel durante una visita a Odessa abbia detto di aver visto silos pieni di grano e mais pronti per l'esportazione ma bloccati: "Questo cibo così necessario è bloccato a causa della guerra russa e del blocco dei porti del Mar Nero. Causando conseguenze drammatiche per i Paesi vulnerabili. Abbiamo bisogno di una risposta globale", ha scritto su Twitter.
Il Presidente Zelensky dal canto suo ha esortato la comunità internazionale a prendere misure immediate: "Senza le nostre esportazioni agricole, decine di Paesi in diverse parti del mondo sono già sull'orlo di una carenza alimentare – ha affermato – e con il tempo, la situazione può diventare davvero terribile. I politici stanno già discutendo le possibili conseguenze della crisi dei prezzi e della carestia in Africa e in Asia. Questa è una conseguenza diretta dell'aggressione russa, che può essere superata solo insieme, da tutti gli europei, da tutto il mondo libero. Può essere superato facendo pressione sulla Russia, costringendo effettivamente Mosca a fermare questa guerra vergognosa".
World Food Programme: "44 milioni di persone a un passo dalla fame a causa della guerra"
Nei giorni scorsi il World Food Programme, agenzia ONU insignita del Premio Nobel per la Pace 2020, ha lanciato l'allarme su un imminente rischio di nuove carestie per decine di milioni di persone: "In questo momento, i silos di grano dell'Ucraina sono pieni. Allo stesso tempo, 44 milioni di persone in tutto il mondo sono ad un passo dalla fame. Dobbiamo aprire questi porti in modo che il cibo possa entrare e uscire dall'Ucraina. Lo chiede il mondo, perché centinaia di milioni di persone in tutto il pianeta dipendono da queste forniture", ha dichiarato il Direttore Esecutivo del WFP David Beasley. "Non c'è più tempo e il costo dell'inazione sarà più alto di quanto si possa immaginare. Esorto tutte le parti coinvolte a consentire a questo cibo di uscire dall'Ucraina così che arrivi dove è disperatamente necessario in modo da poter scongiurare l'incombente minaccia di carestia".
A causa dei porti bloccati, milioni di tonnellate di grano sono stoccate nei silos a Odessa e in altri porti ucraini sul Mar Nero. Altro grano è bloccato sulle navi impossibilitate a muoversi a causa del conflitto. Se gli scali non verranno riaperti, gli agricoltori ucraini non avranno uno spazio dove immagazzinare il prossimo raccolto di luglio/agosto, con il risultato che montagne di grano andranno sprecate; una recente analisi del WFP ha rilevato che 276 milioni di persone in tutto il mondo stavano già affrontando la fame acuta all'inizio del 2022. Si prevede che tale numero aumenterà di 47 milioni di persone se il conflitto in Ucraina continuerà, con gli aumenti più alti nell'Africa subsahariana.