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Allarme ‘binge drinking’, a solo undici anni già si sballano con l’alcol

E’ in aumento l’uso smodato di alcolici tra gli italiani, soprattutto adolescenti e teenager tra gli 11 e i 17 anni. Lo riporta la Relazione annuale inviata al Parlamento, secondo la quale più di 3 milioni di persone si dedicano ad abbuffate alcoliche per ubriacarsi rapidamente.
A cura di Biagio Chiariello
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La dipendenza da alcol è un problema da non prendere sottogamba. Secondo i dati ISTAT, nel corso del 2014 il 63% degli italiani di 11 anni e più (pari a 34 milioni e 319 mila persone) ha consumato almeno una bevanda alcolica, con prevalenza notevolmente maggiore tra i maschi (76,6%) rispetto alle femmine (50,2%).  Il 22,1% dei consumatori (12 milioni circa di persone) beve quotidianamente (33,8% tra i maschi e 11,1% tra le femmine).  Lo si evince dalla Relazione annuale inviata dal ministro della Salute al Parlamento in merito agli interventi realizzati ai sensi della legge 30 marzo 2001 n. 125 in materia di alcol e problemi correlati. Secondo questi dati, diminuiscono le morti correlate all’alcol ma aumentano i ‘binge drinker’, ovvero coloro che si dedicano a ‘grandi abbuffate etiliche’, come indica il nome inglese, ‘per fare baldoria’: nel 2013 erano il 25,8% e nel 2014 erano il 26,9%. Nel 2014 si osserva comunque un lieve calo rispetto all’anno precedente dei consumatori giornalieri (nel 2013 rappresentavano il 22,7% e nel 2014 il 22,1%). Il consumo di vino e birra fuori pasto è soprattutto diffuso tra i giovani (18-24 anni) e i giovani adulti (25-44), che lo adottano spesso nell’ambito di occasioni e contesti legati al divertimento e alla socializzazione.

In realtà dalla Relazione del Ministero si deduce anche che oltre alle ‘classiche’ birra e vino , gli italiani bevono ormai anche altri tipi di alcolici: superalcolici, amari e cocktail sono sempre più consumati, anche a stomaco vuoto: il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne con più di 11 anni hanno dichiarato di aver consumato 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione almeno una volta negli ultimi 12 mesi (pari quindi a 3,3 milioni di persone).

Le super-bevute sono, per il Ministero della Salute, “un serio problema di sanità pubblica”. Dichiara di aver fatto binge drinking l’11% dei ragazzi e delle ragazze tra 11 e 15 anni. Mentre tra i 15 e i 17 anni le percentuali aumentano a 7,4% per i maschi e 4,6% per le femmine. La quota maggiore si registra tra i 18-24enni, fascia di età in cui dichiara di farlo il 21% dei maschi e il 7% delle femmine. Superata questa età le percentuali diminuiscono.

Preoccupa anche il consumo di alcol tra i cosiddetti “giovani anziani”, persone di età compresa tra 65 e 74 anni. Sono 2.700.000 i consumatori ultra sessantacinquenni a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate.

Non solo dati allarmanti, comunque: si registra anche un calo  del numero di decessi attribuibili direttamente all'alcol (a causa di malattie al fegato, ictus e trombosi), sia dei consumatori giornalieri, passati dal 22,7% del 2013 al 22,1% del 2014. Il vero allarme, ad ogni modo, riguarda l'assunzione sbagliata di alcol: le grandi "abbuffate" etiliche, infatti, causano gravi danni alla salute, tra cui problemi di sterilità per le donne e difficoltà nelle prestazione sessuali per gli uomini.

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