All’asilo nido solo se vaccinati: la proposta della Regione Emilia – Romagna
Vaccinazioni obbligatorie per i bambini iscritti all'asilo nido. La proposta, avanzata da Sergio Venturi, assessore regionale alla Sanità della Regione Emilia – Romagna e che potrebbe entrare in vigore già dal prossimo luglio, in pratica imporrebbe a tutti i genitori un vincolo: per iscrivere i propri figli all'asilo nido, sarà necessario effettuare tutte le vaccinazioni obbligatorie per legge.
Nel caso dovesse essere approvato, sarebbe il primo provvedimento del genere a essere introdotto in Italia. Finora, infatti, nonostante alcune specifiche vaccinazioni siano classificate come obbligatorie, il non effettuarle non impedisce in alcun modo l'iscrizione e la frequentazione di strutture scolastiche.
La proposta ora dovrà essere vagliata da un team di esperti e dai sindaci, perché sarà poi ogni singolo Comune a dover provvedere all’applicazione del nuovo provvedimento con l'introduzione di un regolamento ad hoc. "Abbiamo deciso di mantenere un profilo basso perché il tema è molto delicato e occorre cautela. Ma ci pare di cogliere un grande consenso perché è sempre più preoccupante la situazione se il livello dei bambini vaccinati scende sotto il 95%. E in alcune zone della nostra regione, a Rimini e in Romagna la percentuale dei bambini vaccinati è già sotto al 90%", ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare e vicepresidente della Regione Emilia – Romagna, Elisabetta Gualmini.
Per poter essere definitivamente approvata, la proposta dovrà quindi attendere il nulla osta della comunità scientifica, che dovrà esprimere un parere circostanziato, analizzando i pro e i contro dell'introduzione di questo nuovo obbligo: "Il mio assessorato è stato interpellato perché l’eventuale obbligo si collocherebbe nella legge sui bambini da 0 a 3 anni. E renderemmo così obbligatorie le vaccinazioni prima dell’accesso ai nidi. Ora per la nostra proposta c’è una fase istruttoria da parte della comunità scientifica, per capire se questi segnali che abbiamo sono verificati o no, e ci sarà il giudizio dei sindaci. Saranno loro che gestiscono le strutture a modificare il regolamento", ha spiegato l'assessore Gualmini.