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Alitalia, gli esuberi saranno 2251. Parte la trattativa con governo e sindacati

Avviata la trattativa ad oltranza tra esecutivo, società e parti sociali. Bisogna chiudere in una settimana. Lupi: “Senza l’accordo con Etihad sarebbe il baratro”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Gli esuberi individuati per Alitalia sono 2251, che ricomprendono anche i 780 di personale di terra e di volo in cassa integrazione a zero ore dal 2011. Verificheremo se ci sono opportunità di collocamento o di utilizzo degli ammortizzatori sociali. Alitalia ha chiuso con un bilancio in passivo non indifferente nel 2013, augurarsi che questo accordo possa andare avanti”. Le parole sono quelle ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, in audizione in commissione Lavori pubblici in Senato. I 2251 posti di lavoro da tagliare in Alitalia sono la base dalla quale vuole partire l’azionista di maggioranza Etihad. Senza quel numero di esuberi niente accordo e niente investimento di 580 milioni.

Parte la trattativa tra governo e Alitalia

La trattativa è cominciata ieri dall’8 luglio governo, azienda e sindacati avranno una settimana di tempo per definire un percorso condiviso. L’idea dell’esecutivo è ricollocare una parte degli esuberi, soprattutto quelli di terra, nelle società che si occupano compiti analoghi, come la società Aeroporti di Roma e le Poste, mentre per i piloti è possibile un assorbimento diretto in Etihad, seguito da un ritorno in Alitalia quando la compagnia italiana sarà rilanciata (si spera in un paio d’anni). Tutti gli altri, coloro che in Alitalia non rientreranno mai più, dovrebbero godere degli ammortizzatori sociali.

Sindacati danno battaglia

I  sindacati sono già sul piede di guerra. “La nostra posizione è chiara: no ai licenziamenti – tuona il segretario nazionale della Filt Cgil, Mauro Rossi -. Il modo per gestire gli esuberi è il ricorso agli ammortizzatori sociali, in accordo con il sindacato”. Sulla stessa linea è il segretario nazionale della Uilt, Marco Veneziani: «L’allenza con Etihad è una grande opportunità che non si può perdere, pena il fallimento dell’Alitalia. Ma a pagare non possono essere i lavoratori. Il sindacato è impegnato a ridurre gli esuberi il più possibile e a ricollocare i lavoratori nelle aziende dalla filiera”.

No esuberi per Fiumicino

Intanto la società Aeroporti di Roma smentisce che gli esuberi di Alitalia possano essere scaricati su Fiumicino: “Nessuna ipotesi in tal senso è stata mai presa in considerazione. Il potenziamento della struttura organizzativa avverrà in coerenza con il piano di sviluppo e il miglioramento della qualità dell’aeroporto” e non delle esigenze di Alitalia e della sua pace sociale.

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