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Alina Mustafa strangolata dall’ex marito, il nuovo compagno: “Sua figlia ha filmato il delitto”

La 30enne Alina Lacramioara Mustafa, originaria della Romania ma residente da più di 10 anni a Genova, è stata uccisa dall’ex marito, il 35enne Victor Nicu Anatoschi. È stata strangolata, dopo essere stata attirata dall’uomo nella sua abitazione con la scusa di un incontro chiarificatore. Il nuovo compagno, Mario Zanetti: “Ho paura che ottenga uno sconto di pena”.
A cura di Eleonora Panseri
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Mario Zanetti e Alina Lacramioara Mustafa
Mario Zanetti e Alina Lacramioara Mustafa

Alina Lacramioara Mustafa aveva 30 anni e due figlie di 9 e 10. Era originaria della Romania ma da più di 10 anni viveva a Genova, nel quartiere di San Fruttuoso. Il 27 dicembre 2023 è stata uccisa dall'ex marito, il 35enne Victor Nicu Anatoschi. Lui l'ha strangolata, dopo averla attirata nella sua abitazione con la scusa di un incontro chiarificatore.

Alina era arrivata in Italia ancora minorenne e aveva iniziato a lavorare come bracciante in Puglia. Poi si era trasferita nella città ligure. Per le feste era tornata nel suo Paese di origine, si trovava a Galati, dove vivono alcuni parenti. Dopo il femminicidio, l’ex marito è stato arrestato dalla polizia romena. “Non volevo, è stato un momento di rabbia. Se è accaduto, è solo colpa sua e della famiglia”, avrebbe detto mentre veniva portato via, racconta Repubblica.

L'ex marito di Alina Lacramioara Mustafa, il 35enne Victor Nicu Anatoschi.
L'ex marito di Alina Lacramioara Mustafa, il 35enne Victor Nicu Anatoschi.

L'appello del nuovo compagno: "Chiedo giustizia per Alina"

A Genova Alina aveva iniziato una nuova relazione con un tassista, Mario Zanetti, che in un intervista al quotidiano ha raccontato la storia della donna. “All’inizio era innamorata di quell’uomo, che le aveva promesso mari e monti. Erano venuti a vivere a Genova perché qui lui ha diversi parenti, abitavano a San Fruttuoso. Poi però l’ha messa sul marciapiede. Una notte di alcuni anni fa l’ho raccolta, infreddolita, a Sampierdarena. Mi ha fatto pena, ho pensato di aiutarla”, ha detto in un'intervista a Repubblica.

"È nata un’amicizia, niente di più. L’amore è sbocciato col tempo. Una notte mi telefona, sta male: aveva paura delle conseguenze, se non avesse continuato a lavorare. Io però l’ho portata in ospedale, dove l’hanno operata d’urgenza per una peritonite”. Le bimbe di Alina vivevano a Focsani, in Romani, con i genitori di lei che andava saltuariamente a trovarle. Nel 2019 voleva chiedere il divorzio dall'ex marito ma lui l'aveva convinta a ripensarci.

Mario Zanetti e Alina
Mario Zanetti e Alina

“Mi hanno spiegato (i familiari di Alina, ndr) che dopo Natale lui l’ha chiamata e invitata a pranzo a casa sua, a Galati: ‘Ci sono anche i miei familiari, non corri nessun pericolo. Ho bisogno di parlarti’. Invece. Con una scusa li ha fatti uscire, è cominciata una discussione e l’ha uccisa”, ha continuato Zanetti.

La notizia dell'omicidio di Alina ha avuto ampio spazio su quotidiani e televisioni rumene. Secondo i media locali, la famiglia di Alina avrebbe voluto che la 30enne si prostituisse, l’ex marito sarebbe invece stato contrario e per questo, sostiene lui, sarebbe nata la lite. “Menzogne. – dice Zanetti – L’ha sempre picchiata, e derubata di tutto. Pretendeva che continuasse a fare la vita sul marciapiede, e a mandare denaro. Di nascosto riuscivo a fare avere qualcosa alla famiglia, per le bambine. Che ogni tanto venivano qui a Genova: abbiamo passato dei bellissimi momenti, insieme”.

In Romania le televisioni hanno pubblicato un vecchio video che confermerebbe quanto raccontato dal nuovo compagno di Alina, in cui si vede l'ex marito picchiare la donna e una delle bimbe mettersi in mezzo per fermarlo. Secondo Zanetti, ci sarebbe anche un filmato della notte del delitto: "Lo ha girato col suo telefonino la figlia più piccola: il padre le aveva ordinato di uscire di casa per giocare nel parco con la sorellina, ma lei aveva paura per la madre. Dall’esterno, ha osservato tutto attraverso la finestra della camera da letto”.

“La mia paura adesso è che quel delinquente possa in qualche modo giustificare quello che ha fatto, per ottenere uno sconto di pena. – conclude Mario – Chiedo che venga fatta giustizia".

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