Alice uccisa dal fratello, la madre: “Credevo di fare la fine dei genitori di Benno ma ha colpito lei”
“Avevamo messo in conto, io e mio marito di fare la fine dei genitori di Benno Neumar ma non pensavamo che a farne le spese sarebbe stata nostra figlia Alice” è lo straziante e crudo racconto della mamma di Alice Scagni per rivelare quanto stesse vivendo da settimane la sua famiglia a causa del figlio Alberto che domenica ha ucciso la sorella sferrandole almeno 17 coltellate sotto casa. Secondo la signora Antonella Zarri, nessuno è intervenuto tra forze dell’ordine e autorità sanitarie nonostante la famiglia avesse lanciato numerosi appelli e richieste di aiuto. “Alice poteva essere salvata. negli ultimi cinque giorni abbiamo chiamato il 112 cinque volte supplicando attenzione, ma nessuno è intervenuto” ha rivelato la mamma della 34enne a La Stampa, raccontando di una escalation di violenza che negli ultimi giorni aveva fatto presagire una imminente tragedia familiare.
Secondo Antonella Zarri, Alberto Scagni da tempo aveva iniziato a minacciare sorella e genitori ma gli avvertimenti si erano fatti via via sempre più violenti e pare che l’uomo fosse già passato dalle parole ai fatti con azioni violente. Il sabato sera, giorno prima della tragedia era stata bruciata la porta di casa della nonna, che viveva nello stesso condominio del killer, e per i genitori di Alice non poteva che essere stato il figlio Alberto. “La polizia non ha potuto dimostrare che ad appiccare il rogo fosse stato mio figlio. Mi sono rivolta ai carabinieri, ma la storia non è cambiata” ha rivelato Antonella Zarri raccontando di 24 ore da incubo: "Ho detto ai carabinieri che Alberto ci minaccia da giorni, ma la risposta è stata "Non facciamola tragica così sabato notte mio marito ha montato la guardia di fronte a casa di mia madre".
La mattina stessa dell’assassinio, poche ore prima della tragedia, l’uomo avrebbe telefonato ai genitori e sorella per minacciarli. “Alberto ci ha fatto due telefonate di minacce. Abbiamo chiamato i carabinieri ma ci hanno risposto di fare denuncia lunedì, ma ormai era già troppo tardi” ha rilevato la mamma di Alice. La donna ha raccontato di essersi rivolta anche al servizio di igiene mentale per il figlio ma nessuno si sarebbe mobilitato: “Alberto doveva essere seguito, doveva essere fermato e invece nessuno ha fatto nulla". Secondo quanto ricostruito finora, l’uomo ha atteso la sorella per ore sotto casa prima di aggredirla a coltellate mentre lei gettava la spazzatura lasciandola senza vita in una pozza di sangue.