Alice Schembri suicida a 17 anni. I presunti ricatti ad altre ragazze: “Ci sono altri video”
C'è anche l’ombra del ricatto dietro il suicidio di Alice Schembri, la ragazza di 17 anni morta nel 2017 ad Agrigento. Stando alle ricostruzioni delle Procura, quattro amici l’avrebbero violentata quando aveva 15 anni, filmando le scene con il cellulare. Due di loro sono indagati per violenza sessuale e produzione di materiale pedo-pornografico dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, gli altri dalla Procura dei minori perché all’epoca dei fatti non erano ancora maggiorenni.
Ma si indaga anche per tentata estorsione. Uno degli adolescenti coinvolti, che avrebbe avuto anche una relazione sentimentale con Alice, in altre occasioni si sarebbe reso protagonista di video che lo immortalavano mentre faceva sesso anche con altre ragazze.
Secondo la Procura di Palermo, i quattro avrebbero abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della 15enne che sarebbe stata sotto effetto dell’alcol. Contestate anche le aggravanti di aver realizzato video con una minore di 16 anni e d’aver commesso "in più persone riunite".
I legali dei quattro indagati respingono le accuse. Sostengono che i rapporti sessuali fossero consenzienti e il no di Alice (nel video si sente la giovane pronunciare, e ripetere, frasi inequivocabili: "No, non voglio…. mi uccido") era riferito al fatto che non volesse essere filmata.
La ragazza si è suicidata nel 2017. Prima dell’ultimo, drammatico gesto, scriveva su Instagram: “Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte. Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando”