Alice Neri, un testimone: “Ho visto Mohamed Gaaloul avvicinarsi alla sua auto”
Oltre a un'immagine delle telecamere di videosorveglianza, ci sarebbe anche il racconto di un testimone che ha riferito agli investigatori di aver visto Mohamed Gaaloul accostarsi all'auto di Alice Neri fuori dallo Smart Cafè la sera della sua scomparsa. La 32enne aveva da poco salutato l'amico e collega di lavoro Marco con il quale aveva passato 7 ore seduta al tavolo del bar. Il corpo della donna è stato ritrovato poi il 18 novembre nelle campagne di Concordia (Modena) in un'auto carbonizzata.
Fino a pochi giorni fa gli unici indagati (per un atto dovuto) erano il marito Nicholas e l'amico e collega di lavoro che per ultimo l'ha vista viva. Stando a quanto trapelato, la testimonianza del secondo indagato sarebbe stata fondamentale per arrivare al 29enne Gaaloul che ha trascorso la serata tra il parcheggio e la sala slot dello Smart Cafè. Intorno alle 2 del mattino, il giovane si sarebbe avvicinato ad Alice nel piazzale dove era parcheggiata la sua auto.
Dopo la morte della 32enne, Gaaloul ha lasciato l'Italia per dirigersi in Francia dove poi è stato arrestato a Mulhouse, al confine con la Svizzera. Le forze dell'ordine di Modena sono arrivate a lui dopo una lunga indagine con la visione delle immagini delle telecamere di zona e le testimonianze raccolte. Gli inquirenti stanno ancora cercando di accertare la natura del rapporto tra Alice e il 29enne: stando alle prime informazioni trapelate, i due si conoscevano da circa un anno.
Per capire le dinamiche dei fatti e accertare eventuali responsabilità, gli inquirenti ascolteranno anche la versione dei fatti del 29enne. Secondo quanto raccontato dalla moglie del giovane, Gaaloul avrebbe trascorso la serata nel bar per poi tornare a casa a piedi intorno alle 2 di notte senza mai incontrare la 32enne. La circostanza però è stata smentita dalle immagini fornite dalle telecamere di videosorveglianza.