Alice Neri, test sul terzo uomo e su alcuni carabinieri per scoprire di chi è il dna sul reggiseno
Continuano senza sosta le indagini sulla morte di Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata nella sua auto nelle campagne di Concordia, nel Modenese, lo scorso novembre. Ieri il giudice per le indagini preliminari, Andrea Scarpa, ha disposto che venga effettuato il test del dna su alcuni carabinieri, presenti al momento del sopralluogo dopo il ritrovamento del cadavere della vittima, e su quello che è stato ribattezzato il "terzo uomo".
Si tratta di un collega di Alice, che non è mai stato iscritto nel registro degli indagati, ma che pare avrebbe avuto con la donna una relazione sentimentale. Avrebbe affermato di aver avuto l'ultimo contatto con lei il 16 novembre, due giorni prima che la 32enne fosse trovata morta. È la prima volta che la Procura, nell'ambito dell'incidente probatorio per il delitto, chiede che le analisi biologiche vengano estese anche a lui.
Lo scorso aprile sempre il Gip di Modena Andrea Scarpa non aveva accolto la richiesta della difesa del marito della 32enne di far analizzare la tuta da lavoro di quel collega. Secondo il gip, si poteva escludere "con certezza" la presenza del collega della donna nell'area dove l'auto è stata vista per l'ultima volta nella notte tra il 17 e il 18 novembre, intorno alle 5.15 del mattino. Ma ora la situazione è cambiata.
L'obiettivo è quello di dare un nome e un volto al cosiddetto Ignoto 1, ovvero uno dei due profili di dna (l'altro apparterrebbe a un carabiniere impegnato nelle operazioni di sopralluogo) trovati sulla spallina del reggiseno di Alice e non compatibile con nessuno di quello dei tre indagati. E cioè, il marito della donna, Nicholas Negrini; il collega che trascorse la serata, fino alle 3.30 del mattino insieme ad Alice allo Smart Cafè di Concordia, Marco Cuccui, e Mohamed Gaaloul, il 29enne principale sospettato del delitto, attualmente in carcere con le accuse di omicidio e distruzione di cadavere.
Il dna di quest'ultimo è stato trovato sulla tanica di liquido infiammabile rinvenuta vicino alla macchina carbonizzata, ma su cui sono stati richiesti ulteriori accertamenti.