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L'omicidio di Alice Neri

Alice Neri, nuovi elementi sulla notte della scomparsa: “Per un’ora in auto con Mohamed Gaaloul”

Emergono nuovi particolari sulle ultime ore di vita di Alice Neri, la 32enne trovata morta nella sua auto nel Modenese. Secondo quanto reso noto dagli inquirenti, la giovane avrebbe trascorso un’ora in auto con Gaaloul in una zona nei pressi dello Smart Cafè.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sono ancora tantissimi gli interrogativi relativi a quanto accaduto nella notte tra il 17 e il 18 novembre scorsi, quando Alice Neri è scomparsa dopo l'aperitivo con l'amico e collega di lavoro presso lo Smart Cafè. L'ultimo ad aver visto viva la 32enne di Ravarino sarebbe Mohamed Gaaloul, il 29enne arrestato in Francia pochi giorni fa con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere. Le sue responsabilità restano ancora tutte da accertare, ma secondo quanto reso noto i carabinieri di Modena avrebbero raccolto una serie di prove contro il giovane fermato all'estero.

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Il racconto del testimone oculare

Fondamentale per arrivare al nome di Gaaloul la testimonianza del collega di lavoro di Alice e quella di un testimone oculare che lo avrebbe visto avvicinarsi all'auto della 32enne intorno alle 2 di notte. Emergono ora nuovi particolari relativi agli spostamenti della donna dopo aver lasciato lo Smart Cafè. Stando a quanto reso noto, Gaaloul sarebbe salito nell'auto di Alice Neri e i due, una volta arrivati al semaforo poco lontano dal locale, avrebbero svoltato a sinistra. La macchina si sarebbe poi fermata sul retro del locale dove è rimasta per almeno un'ora.

Secondo gli inquirenti, a bordo dell'automobile vi erano sia Alice che Gaaloul. Cosa sia accaduto in quell'ora è ancora al vaglio degli inquirenti. Quello che è certo è che subito dopo la donna ha guidato verso le campagne di Concordia dove poi il suo corpo è stato ritrovato carbonizzato.

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I messaggi dal telefono di Alice

Secondo quanto raccontato dal collega Marco, il mattino dopo l'appuntamento allo Smart Cafè avrebbe ricevuto alcuni messaggi dal numero di Alice. "Sono tornato a dormire – avrebbe spiegato agli inquirenti – perché eravamo tornati tardi ed erano le 7 del mattino. Mi sono accorto del suo messaggio su Whatsapp e ho pensato che fosse a casa perché le avevo chiesto, vista l'ora tarda, di scrivermi una volta rientrata". Il giovane, infatti, ha raccontato di essersi allontanato intorno alle 2.30 perché Alice non aveva ancora lasciato il parcheggio.

Secondo quanto emerso dalle videoregistrazioni, infatti, Alice è rimasta nel parcheggio a lungo prima che le telecamere registrassero il passaggio della sua Ford Fiesta al semaforo.

"Per ora non entro nel merito della vicenda: non ci opporremo al rientro di Italia di Gaaloul perché abbiamo intenzione di affrontare al più presto il procedimento. Stiamo studiando le carte che ci sono state consegnate solo ieri – ha spiegato l'avvocato Roberto Ghini che assiste l'indagato -. Vogliamo conoscere tutti gli atti per valutare la linea difensiva".

La fiaccolata per chiedere giustizia

Nella giornata di domenica si terrà una fiaccolata silenziosa in memoria della 32enne. Le associazioni della Casa delle Donne hanno infatti accolto la richiesta dei familiari e amici della giovane donna e chiederanno giustizia con una marcia pacifica che partirà alle 17 da Largo San Francesco per terminare in Piazza Grande, dove è previsto l'intervento di una rappresentante dell'associazione, delle istituzioni e di un familiare della donna.

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