Alice Neri morta nell’auto carbonizzata, c’è un terzo uomo sospettato
Ci sarebbe un terzo sospettato nell'ambito delle indagini sulla morte di Alice Neri, la donna di Ravarino trovata morta nel bagagliaio di un'auto carbonizzata. La 32enne risultava scomparsa da giorni e il marito ne aveva segnalato la scomparsa poche ore prima del ritrovamento del corpo. Patrizia Montorsi, madre della vittima, aveva subito affermato di non credere al suicidio. "Mia figlia è stata uccisa – aveva raccontato in un'intervista al quotidiano Il Resto del Carlino -. Lei è molto credente, non si sarebbe mai tolta la vita".
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica della morte della giovane mamma. Secondo chi indaga, l'automobile sarebbe stata incendiata circa tre ore prima del ritrovamento del cadavere da parte delle forze dell'ordine. Restano indagati per omicidio (ma solo come atto dovuto) il marito di Alice, Nicolas, e un amico 32enne della vittima che l'avrebbe visto per ultimo prima che di lei si perdesse ogni traccia nella giornata di giovedì scorso.
I carabinieri del Ris ora avrebbero una nuova pista: dopo un sopralluogo nell'azienda per la quale Alice lavorava da sei mesi, avrebbero focalizzato la loro attenzione su un collega. Per il momento, quelli riguardanti il terzo uomo restano solo sospetti da confermare tramite l'attività investigativa.
Il cellulare di Alice spento alle 3
Il cellulare di Alice Neri si è spento alle 3 della notte tra giovedì e venerdì, poi il nulla fino a venerdì sera quando un testimone ha segnalato l'auto in fiamme. I carabinieri sono riusciti a trovare qualche traccia setacciando le immagini delle telecamere di sorveglianza sulla strada che conduce in via Griffona, lì dove l'auto di Alice Neri è stata data alle fiamme. Nei filmati, infatti, si vedrebbe una seconda auto sfrecciare via a tutta velocità.
I carabinieri hanno acquisito i filmati delle telecamere di abitazioni e negozi nei dintorni, ma mantengono il massimo riserbo sulle evidenze investigative.