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L'omicidio di Alice Neri

Alice Neri, Mohamed Gaaloul si difende: “Non sono fuggito, ero in Francia per lavorare”

Si è svolto ieri l’interrogatorio davanti al Gip di Mohamed Gaaloul, al momento il principale sospettato per la morte di Alice Neri. Il 29enne si è difeso: “Non sono fuggito, ero in Francia per lavorare come imbianchino”.
A cura di Ida Artiaco
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Si è svolto ieri nel carcere di Modena l'interrogatorio davanti al Gip di Mohamed Gaaloul, al momento il principale sospettato per la morte di Alice Neri, la mamma 32enne trovata carbonizzata in auto nelle campagne di Concordia a novembre scorso.

Il 29enne, tornato in Italia nei giorni scorsi dopo essere stato arrestato in Francia, paese in cui si è era recato subito dopo il delitto, si è però difeso da qualsiasi accusa.

"Non sono scappato dall’Italia: sono andato in Francia a lavorare come imbianchino poiché mi avevano offerto un’opportunità. La polizia mi ha pure fermato e controllato alla frontiera e ho fornito i miei documenti senza alcun problema. Ho vissuto tra la Germania e la Francia spostandomi per questioni di lavoro tant’è che il mio cellulare è rimasto in Germania", ha raccontato il giovane.

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Gaaloul, che ha lasciato spontanee dichiarazioni alla presenza del proprio legale di fiducia, l’avvocato Roberto Ghini, in sostanza, ha ribadito in pochi minuti di non essere sfuggito alla cattura, e quindi di essere estraneo ai fatti, fornendo addirittura il nome dell’azienda per la quale avrebbe svolto i lavori di imbianchino in Francia e sottolineando di non essere in possesso del cellulare in quanto rimasto in Germania, dove tornava la sera per dormire.

Da quanto riporta Il Resto del Carlino, nulla però avrebbe detto al giudice per le indagini preliminari circa l’incontro, la notte del delitto, con la vittima. Non sarebbe entrato nel merito, su consiglio del proprio legale, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Maggiori dettagli potrebbero arrivare con l'analisi dei dati del suo cellulare, una volta sequestrato. Anche perché contro di lui, come ha dichiarato la stessa Procura, ci sarebbero "prove pesantissime". Secondo una prima ricostruzione, il 29enne sarebbe stato l'ultima persona a vedere Alice Neri viva la notte del 18 novembre, quando è scomparsa.

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