Alice Neri, mistero su un’altra auto sul luogo del delitto: scontro in Aula durante il processo
È scontro in aula tra accusa e difesa nel processo per l’omicidio di Alice Neri la giovane mamma di 32 anni trovata carbonizzata a novembre del 2022 nella propria auto nelle campagne di Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena. Per gli avvocati di Mohamed Gaaloul, l’imputato accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere, gli inquirenti non avrebbero indagato a fondo su altre vetture di passaggio nella stessa zona concentrandosi solo sulla pista che portava a Gaaloul. Per accusa e parte civile, invece, non c’è nessuna prova che possa far ipotizzare un coinvolgimento di altre persone.
Al centro del dibattito la presenza di altre vetture che circolavano in zona nella notte tra il 17 e il 18 novembre 2022 e nelle ore in cui è stata uccisa Alice Neri. Nell’ultima udienza si è parlato di due auto sulle quali la difesa aveva chiesto maggiori approfondimenti dopo aver mostrato alcuni video delle telecamere di sorveglianza della zona nel corso dell’udienza precedente, celebratasi il 12 giugno.
In aula è stato sentito come teste un carabiniere che ha investigato sul caso e che ha ribadito che una delle auto indicate appartiene a una persona già sentita nel corso delle indagini e che aveva dichiarato altri orari. L’uomo ha un alibi perché, dopo essere stato al bar in cui era Alice Neri, si era poi recato in provincia di Mantova.
“È stata smontata l’ipotesi difensiva di un’altra persona che poteva avere incrociato Alice nelle prime ore del 18. Gli atti del processo e le testimonianze hanno dimostrato un alibi perfetto di questa persona che nulla ha a che vedere con Alice. Si stringe ancora di più il cerchio attorno a Gaaloul” hanno dichiarato alla Gazzetta di Reggio gli avvocati della famiglia di Alice.
“Ci sono tematiche che meritano di essere approfondite, e altre che avrebbero dovuto essere approfondite in fase di indagini. Continuiamo a essere convinti che c’è stata troppa urgenza nel voler chiudere questa indagine e nel concentrarsi sull’unica pista che portava a Gaaloul. E che questo possa aver comportato purtroppo una perdita definitiva di elementi per provare e individuare il vero responsabile” hanno dichiarato invece gli avvocati dell’imputato.
Il riferimento è a una seconda auto che è stata immortalata dalle telecamere nei pressi dei luoghi del delitto all’alba del 18 novembre 2022. Secondo l’accusa e le parti civili, quella vettura non ha nulla a che fare con la vicenda. Secondo la difesa, invece, le immagini sono da approfondire perché il mezzo è simile a quello di Alice Neri e ha annunciato che il proprio consulente tecnico esaminerà il video, la cui qualità non è eccelsa, per arrivare a una ipotesi.