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L'omicidio di Alice Neri

Alice Neri, l’omicidio simulato in laboratorio: “Strano che sul borsello di Gaaloul non ci sia sangue”

Per l’omicidio di Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata in auto a Concordia, sono state effettuate le prove di Bpa, la cosiddetta Bloodstain Pattern Analysis: “Risulta possibile che il borsello dell’imputato sia rimasto lindo? Mi pare da escludere”.
A cura di Ida Artiaco
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Continuano le indagini sulla morte di Alice Neri, la mamma 32enne trovata carbonizzata nella sua auto ormai più di un anno nelle campagne di Concordia, nel Modenese. Per avere un quadro quanto più preciso possibile quel 17 novembre del 2022, nei giorni scorsi, come riporta Il Resto del Carlino, sono state effettuate le prove di Bpa, la cosiddetta Bloodstain Pattern Analysis.

Le prove sono state realizzate da parte del consulente nominato dall’avvocato Roberto Ghini, difensore del 30enne Mohamed Gaaloul, accusato di aver brutalmente ucciso a coltellate la giovane mamma di Ravarino.

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Questa tecnica, di cui si sta parlando in questi giorni anche in relazione al caso di Giulia Cecchettin, studia forma ed eventuale traiettoria del sangue, permettendo di ricavare l'origine e l'azione che ha provocato il sanguinamento, ricreando il tutto in laboratorio.

Ad effettuare l'analisi è stata il perito balistico del Tribunale di Roma Raffaella Sorropago, titolare dello "Studio Balistico 911" e criminalista, esperta in Bpa. La quale ha spiegato: "La vittima ha riportato ferite anche sulle mani: è impossibile che non ci siano copiose tracce ematiche. È presumibile inoltre che Alice Neri sia stata accoltellata all’interno della vettura, altrimenti schizzi di sangue sarebbero stati trovati all’esterno del veicolo bruciato. Quello che ci chiediamo – e su cui stiamo svolgendo accertamenti – è: risulta possibile che il borsello dell’imputato sia rimasto lindo? Mi pare da escludere".

Alice Neri e Mohamed Gaaloul
Alice Neri e Mohamed Gaaloul

Strano, dunque, che il borsello di Gaaloul possa essere rimasto candido, soprattutto se all'interno è stata posta l'arma del delitto. Il 30enne, che era stato rintracciato in Francia dopo la morte di Alice, comparirà il prossimo 7 febbraio davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Modena, quando comincerà la fase dibattimentale del processo a suo carico. L'udienza del 7 febbraio 2024 è stata fissata dopo che il legale di Gaaloul, l’avvocato Roberto Ghini, ha avanzato richiesta di giudizio immediato per il suo assistito.

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