Alice Neri, le lettere trovate dai carabinieri nel suo armadietto al lavoro: “Mi manchi così tanto”
Sono ancora molti i misteri che ruotano attorno alla morte di Alice Neri, la giovane donna di Ravarino trovata senza vita, col corpo carbonizzato, nella sua auto nelle campagne di Fossa di Concordia. Ad oggi, il principale sospettato per l’omicidio è il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, ma gli ultimi elementi recuperati dai carabinieri nulla c’entrano con l’uomo attualmente in carcere.
Foto, lettere, oggetti che i carabinieri hanno trovato nell’armadietto personale al lavoro di Alice Neri. Una di queste lettere risale a settembre, a scriverla sarebbe stato un collega (che non risulta essere mai stato iscritto nel registro degli indagati). Lo stesso, pare, che avrebbe scritto e poi cancellato un post con una citazione biblica il giorno in cui è stato trovato il corpo carbonizzato della donna.
Sono lettere in cui chi scrive dichiara tutto il suo affetto per Alice Neri: "Un giorno smetterò di controllare il tuo ultimo accesso – si legge nelle lettere, mostrate anche durante la trasmissione Mattino5 – smetterò di pensarti nel cuore della notte. Smetterò di sussurrare ogni volta che sento il tuo nome e di aspettare un tuo messaggio o di avere flash di noi due insieme, cercando di non guardare la tua foto per ricordarmi i lineamenti del tuo viso".
E ancora, chi scrive si rivolge alla collega Alice definendola una donna "speciale", "unica", le dice di "non cambiare mai". "Solo guardarti mi dà serenità e ogni scusa è buona per stare lì da te". Trovato nell'armadietto anche un rotolo di carta gommata con la scritta "Ti voglio bene".
Intanto, secondo quanto reso noto sempre da Mattino 5, esisterebbe una scorciatoia ripresa da telecamere che porta alla stradina nelle campagne di Concordia dove è stato ritrovato il corpo di Alice Neri lo scorso novembre. Le immagini delle telecamere non sarebbero però state visionate.
Il 6 marzo l’incidente probatorio per l’omicidio: saranno sentiti i tre tunisini che sostengono di aver visto Gaaloul rientrare a casa con gli abiti sporchi d’olio.