Alice Neri, le intercettazioni tra Mohamed Gaaloul e sua moglie: “Dirò che non so dove sei”
Più versioni della stessa storia: la moglie di Mohamed Gaaloul avrebbe mentito consapevolmente ai giornalisti che le hanno fatto domande sul coinvolgimento del 29enne nella morte di Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata in un'auto nelle campagne di Concordia. La donna, che al momento non risulta indagata, ha affermato davanti ai giornalisti di essere stata con il marito allo Smart Cafè la sera della scomparsa della giovane mamma. La circostanza, però, è stata subito smentita dalle telecamere di sorveglianza che hanno sempre ripreso solo il 29enne tra la sala slot e il parcheggio del bar.
La donna ha poi ritrattato il suo racconto. "Io sono rimasta a casa, lui è andato al bar come fa spesso ma non c'entra nulla con questa storia – ha affermato al telefono -. Tornerà in Italia e spiegherà tutto". Mohamed però non sembrava intenzionato a tornare: è sfuggito alla cattura delle forze dell'ordine per ben tre volte prima di essere fermato in Francia. In stato di fermo ha acconsentito al trasferimento nel nostro Paese. Secondo l'accusa, il 29enne sarebbe fuggito dopo la morte di Alice: è lui, infatti, l'ultima persona ad aver visto la 32enne in vita prima della sua tragica scomparsa. Chi indaga ritiene che l'uomo, riconosciuto da alcuni testimoni mentre saliva sull'auto della vittima, possa aver ucciso la giovane per cause ancora da accertare.
Per il momento, però, ogni pista resta una mera ipotesi investigativa. Per confermare o smentire le testi degli inquirenti servirà anche la testimonianza del 29enne, che al telefono con i giornalisti de Il Resto del Carlino ha sempre ammesso di aver chiesto un passaggio a una donna bionda. In questo gioco di alibi, la moglie di Gaaloul avrebbe sempre cercato di sostenerlo, almeno con la stampa. Ai giornalisti ha infatti riferito di trovarsi in Grecia e di essere poco distante dal compagno che l'aveva raggiunta dall'Italia per godersi il viaggio di nozze. In realtà, secondo quanto emerge dalle indagini, la donna avrebbe aiutato e facilitato nella fuga il 29enne indagato per omicidio volontario e distruzione di cadavere.
Non è chiaro, invece, se la donna sapesse per quale motivo il marito fosse in fuga dal Modenese. Il 24 novembre scorso, Mohamed cercava di tranquillizzare telefonicamente la moglie, spiegandole di "aver dormito in strada" e chiedendole di "non essere angosciata per la sua scomparsa". Poi, il 29enne aveva chiesto alla compagna di non rientrare nella loro abitazione e successivamente di raggiungerlo per entrare in Svizzera insieme. La donna era quindi partita verso Bologna e da qui aveva raggiunto Milano (il 26 novembre) dove aveva incontrato il marito. Insieme, i due avevano oltrepassato il confine con la Svizzera per poi separarsi. "Dirò che non so dove diavolo sei" avrebbe detto la donna in un'intercettazione.
Giovedì Mohamed sarà al centro di una nuova udienza dopo quella per la convalida dell'arresto. Giovedì mattina sarà infatti decretata ufficialmente la sua riconsegna all'Italia.