Alice Neri, la famiglia del marito: “Era ora che venisse fatto il test del dna sul terzo uomo”
"Nessuno sta qui a incolpare il terzo uomo, ma tutti gli accertamenti vanno fatti a 360 gradi per avere la certezza di chi sia stato. Vogliamo il colpevole, per dire alla bambina la verità su quello che è successo alla madre".
A parlare è Maria, la mamma di Nicholas Magrini, marito di Alice Neri, la 32enne trovata morta carbonizzata in auto lo scorso novembre nelle campagne di Concordia, nel Modenese.
Intervenendo ieri nel corso della trasmissione di Canale 5 Mattino 5, ha commentato le ultime notizie relative alle indagini sull'omicidio della nuora, in particolare alla decisione della Procura della città emiliana di effettuare il test del dna sul cosiddetto terzo uomo per capire di chi è il materiale genetico trovato sulla spallina del reggiseno strappato di Alice nel luogo dove è stata ritrovata cadavere.
"Spero che sia una traccia importante, anche perché vorrei vedere mio figlio sereno, e anche per la bambina. Era ora che venisse fatto questo test del dna anche sul terzo uomo", ha rincarato la dose Maria. Più cauto, invece, proprio Nicholas che, intervistato insieme alla madre, ha dichiarato: "Vedremo se questi dati nella prossima udienza verranno confermati, si deve usare precauzione perché dirottano l'opinione pubblica verso una direzione che non è quella giusta. Aspetto il giorno in cui tutto sarà scritto nero su bianco".
Si ricordi che il cosiddetto terzo uomo è un collega di Alice con il quale pare avesse una relazione sentimentale. L'ultimo incontro tra i due ci sarebbe stato il 16 novembre, due giorni prima che la 32enne fosse trovata morta. Finora non è mai stato iscritto nel registro degli indagati, ma nelle ultime ore dalla Procura è arrivata la decisione di sottoporlo a test del dna per capire a chi appartenga il materiale genetico trovato sulla spallina del reggiseno di Alice e non compatibile con nessuno dei tre indagati.
E cioè, il marito Nicholas Magrini, il collega che trascorse la serata, fino alle 3.30 del mattino insieme ad Alice allo Smart Cafè di Concordia, Marco Cuccui, e Mohamed Gaaloul, il 29enne principale sospettato del delitto, attualmente in carcere con le accuse di omicidio e distruzione di cadavere. Tracce di dna di quest'ultimo sono state trovate su una tanica di olio esausto usata probabilmente per dare fuoco alla vettura di Alice. Ma anche in questo caso saranno necessari ulteriori accertamenti.