Alice Neri, il mistero del post di un collega (poi rimosso): “Le sue vampe son vampe di fuoco”
Nelle indagini in corso sulla morte di Alice Neri, la mamma di 32 anni trovata carbonizzata in auto nelle campagne di Concordia, nel Modenese, spunterebbe il post di un collega, mai iscritto nel registro degli indagati, che farebbe riferimento al fuoco e che sarebbe stato pubblicato (e poi rimosso) sui social il giorno della scomparsa della donna, il 17 novembre scorso.
L'episodio sarebbe stato riferito agli inquirenti da un testimone, con tanto di screenshot, secondo quanto riferisce Il Resto del Carlino. La frase condivisa sul proprio profilo dal collega di Alice è una citazione biblica: "Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore!".
Il post sarebbe poi stato cancellato poco dopo. Ma, riporta sempre Il Resto del Carlino, non è chiaro se la stessa sia avvenuta quando la notizia del delitto della giovane mamma era già trapelata o poco prima. Pare, inoltre, che la 32enne con le amiche più intime avesse confidato di temere questa persona, l’autore del post, che era divenuta quasi "opprimente".
Al momento, comunque, il principale sospettato per l'omicidio di Alice Neri resta Mohamed Gaaloul: secondo la Procura a suo carico ci sarebbero "prove pesantissime" e nei giorni scorsi ha visto confermata la detenzione in carcere da parte del Tribunale del Riesame di Bologna. Ma lui continua a non parlare.
Gli occhi al momento sono tutti puntati sul 15 febbraio, data in cui è previsto l'incidente probatorio chiesto per Gaaloul e per gli altri due indagati, i marito di Alice e un collega che avrebbe trascorso lei la serata allo Smart Cafè di Concordia lo scorso 17 novembre, prima che la donna scomparisse nel nulla.