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L'omicidio di Alice Neri

Alice Neri, il marito Nicholas Negrini nomina l’ex Ris di Parma Luciano Garofano come consulente

Il marito di Alice Neri, Nicholas Negrini, ha nominato come consulente l’ex Ris di Parma Luciano Garofano. I due si sono incontrati questa mattina a Rami di Ravarino.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alice Neri con Nicholas Negrini
Alice Neri con Nicholas Negrini
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Sarà il Generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, il nuovo consulente di Nicholas Negrini, marito della 32enne Alice Neri. L'uomo risulta ancora indagato (anche se solo per atto dovuto) sul caso relativo al decesso della donna trovata carbonizzata all'interno della sua auto nel novembre dello scorso anno. Proprio questa mattina, Garofano ha incontrato il marito della vittima nella sua abitazione a Rami di Ravarino, in provincia di Modena. L'ex Ris di Parma lavorerà al fianco di Katia Sartori, esperta in scienze forensi, nominata come seconda consulente.

Garofano e Sartori avranno il compito di fare chiarezza su quanto accaduto nella notte tra il 17 e il 18 novembre scorso nelle campagne di Conrodia. Le indagini sul delitto sono ancora in corso e il principale sospettato resta Mohamed Gaaloul, 29enne che per ultimo avrebbe visto Alice in vita. Il giovane si trova attualmente in carcere.

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Secondo l'accusa, contro di lui vi sarebbe un "robusto quadro indiziario". Il 31 marzo sarà conferito l'incarico per le analisi sui pantaloni del 29enne, quelli che avrebbe avuto indosso la sera della scomparsa della 32enne. La difesa dell'imputato sostiene che il capo di abbigliamento sia stato trovato in un'armadio della sua abitazione dalla moglie Lisa, ma gli stessi pantaloni non sono stati individuati durante la perquisizione fatta dalle autorità nei mesi precedenti, intorno al 9 dicembre.

Il legale di Gaaloul chiede che sia accertata la presenza di tracce di liquido infiammabile sui pantaloni e che sia verificato anche l'eventuale passaggio del capo in lavatrice prima dell'annuncio dell'avvenuto ritrovamento. La serie di accertamenti sulla stoffa servirebbe, secondo l'avvocato, a confermare la buonafede del 29enne e di sua moglie e la sua estraneità ai fatti. Secondo le autorità, invece, tutte le prove finora raccolte a carico del giovane indicherebbero la sua responsabilità nell'omicidio.

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