Alice Neri, il fratello della donna sul luogo del ritrovamento del corpo: “Speriamo in una svolta”
"Ho fatto un giro sul luogo del ritrovamento del corpo. Non ci ero mai stato prima, volevo sentirmi più vicino a mia sorella". Lo ha detto il fratello di Alice Neri, la 32enne di Rami di Ravarino il cui corpo è stato trovato all'interno di un'automobile carbonizzata nelle campagne di Concordia. "L'interrogatorio di mio cognato è saltato – ha continuato -, forse perché gli inquirenti sono in attesa dei risultati delle attività investigative. Speriamo che si arrivi presto a una svolta perché questa attesa rappresenta per tutti noi una grande sofferenza. Nel frattempo, un assassino resta a piede libero".
Al momento però non vi sarebbero sviluppi sulla morte di Alice Neri. Gli inquirenti stanno battendo diverse piste investigative: si ipotizza, infatti, che il killer possa aver avuto un complice che lo ha aiutato a far perdere le sue tracce. Le autorità sarebbero infatti alla ricerca di una bicicletta, forse il veicolo usato dal "terzo uomo" per allontanarsi dal luogo del delitto dopo aver incendiato la vettura di Alice. Per il momento, le telecamere di videosorveglianza hanno restituito alle autorità le immagini di una macchina che si allontana a tutta velocità dal sito del ritrovamento del cadavere.
Secondo chi indaga, quell'automobile non sarebbe di proprietà dell'esecutore materiale dell'omicidio. Chi ha ucciso la 32enne si sarebbe allontanato a bordo di una bici, le cui tracce sono molto più difficili da individuare. Restano indagati (per un atto dovuto) un collega della vittima e il marito di Alice.
Sono ancora tantissimi però i buchi temporali sui quali si deve indagare. Alice, all'uscita del bar di Concordia, si sarebbe fermata per almeno dieci minuti all'interno dell'auto mentre l'amico che l'ha vista per ultimo si sarebbe allontanato in direzione della sua abitazione, a San Possidonio. La donna si sarebbe poi diretta verso le campagne di Concordia, forse per incontrare qualcuno. "Secondo noi chiunque abbia ucciso Alice sapeva dove andare per fare quello che ha fatto – ha sottolineato il fratello della vittima -. La Bassa la conosco bene, quello è un posto dove non capiti per caso se non lo conosci. Ci devi andare con consapevolezza.
In questi giorni gli inquirenti hanno ascoltato anche le amiche più strette della 32enne per indagare sulla quotidianità della donna e risalire ai suoi spostamenti e a eventuali nuove amicizie. "Fino alle 7 di venerdì mattina il suo telefono squillava. Mio cognato ha detto che le telefonate venivano rifiutate. C'è un assassino a piede libero e continuerò sempre a dire che, anche se per mia sorella non c'è più nulla da fare, bisogna ricostruire quanto accaduto per salvaguardare altre donne".