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L'omicidio di Alice Neri

Alice Neri, il cugino di Gaaloul: “La notte dell’omicidio ha dormito a casa mia, ma non l’ho visto”

Il cugino di Mohamed Gaaloul, al momento principale sospettato per la morte di Alice Neri, ha raccontato ai microfoni di Ore 14 che la notte in cui la mamma 32enne è scomparsa, lo scorso novembre, l’uomo avrebbe dormito a casa sua: “Ma non so a che ora è venuto, io sono andato a lavoro. Lo giuro sui miei figli”.
A cura di Ida Artiaco
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Alice Neri e Mohamed Gaaloul
Alice Neri e Mohamed Gaaloul
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Continuano le indagini sulla morte di Alice Neri, la mamma di 32 anni trovata carbonizzata nella sua auto nelle campagne di Concordia, nel Modenese, lo scorso 18 novembre. Al momento, il principale sospettato resta Mohamed Gaaloul, il 29enne a carico del quale la Procura avrebbe "prove pesantissime" e che ieri ha visto confermata la detenzione in carcere da parte del Tribunale del Riesame di Bologna.

Il ragazzo ha detto di aver dormito a casa del cugino la notte in cui Alice è scomparsa, dopo aver accettato un passaggio di lei nel parcheggio dello Smart Cafè di Concordia. "Sono sceso da quell’auto e sono andato a dormire da mio cugino – avrebbe dichiarato agli investigatori – non so cosa sia accaduto dopo".

Alice Neri
Alice Neri

Versione confermata anche dalla moglie, secondo Il Resto del Carlino, aveva dichiarato: "Mohamed quella notte ha dormito dal cugino. Aveva detto che sarebbe tornato a casa oppure avrebbe dormito da suo cugino".

Anche il cugino di Gaaloul, parlando ai microfoni della trasmissione di Rai 2 Ore 14, ha ribadito che il 29enne la notte tra il 17 e il 18 novembre scorsi aveva dormito a casa sua. "Lui non so a che ora è venuto. Io ero uscito per andare a lavoro, perché io lavoro a Cento e dovevo essere lì alle 8. Lui è venuto in quell'orario lì. Non l'ho visto, parlo per me, non per gli altri", ha aggiunto riferendosi ai suoi coinquilini.

Poi ha continuato: "Lo giuro sui miei figli, quando è venuto io non c'ero. Sono andato a lavorare, io ero via. Noi siamo amici. Non posso dire niente in realtà. Se ne occupano i carabinieri, non posso parlare con voi", ha detto infine al giornalista che lo incalzava con le domande.

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Insomma, le domande a cui dare risposta sono ancora molte. Un punto chiave della vicenda è rappresentato dal fatto che la Procura ha chiesto l’incidente probatorio per tutti e tre gli indagati: il tunisino 29enne, il marito della vittima e il collega di lavoro con il quale Alice ha trascorso la sua ultima notte in vita.

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