Alice Neri è stata uccisa con “sette coltellate, di cui una al cuore. Ha provato a difendersi”
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Sette fendenti. Il primo è stato sferrato mentre l'aggressore si trovava ancora in auto con la vittima, che avrebbe tentato di proteggersi interponendo le mani tra sé e la lama, come sembrano indicare alcune ferite riscontrate sulle falangi. Così sarebbe stata uccisa Alice Neri, la giovane madre di 32 anni trovata carbonizzata a Fossa di Concordia sulla Secchia il 10 novembre 2022, stando a quanto ricostruito dal medico legale Alessandra Silvestri, che ha effettuato le analisi sui resti della vittima, e successivamente dall'antropologa forense Cristina Cattaneo nella nuova udienza di ieri, mercoledì 26 febbraio, nel tribunale di Modena.
Per l'omicidio, l'unico imputato è Mohamed Gaaloul, in carcere dal mese successivo al delitto, dopo essere stato arrestato in Francia e successivamente estradato in Italia. Sarebbe stato lui a sferrare i fendenti con un coltello a lama piccola, lunga al massimo 5-6 centimetri. Dopo essere stata colpita, Alice avrebbe tentato di scappare, girandosi per aprire la portiera dell'auto: proprio in quel momento sarebbe stata raggiunta da un altro colpo alla schiena. Bloccata la fuga della vittima, il killer avrebbe inferto ulteriori coltellate, colpendola al cuore e al torace e causandone la morte.
Nell'aula del tribunale di Modena, davanti alla corte, sono state mostrate inoltre le immagini del ritrovamento dell'auto incendiata. Nella prima parte dell'udienza hanno testimoniato Vittorio Gatto e Gianmarco Ferri, esperti di Medicina Legale di Modena, che hanno condotto gli esami autoptici sui resti della vittima. In seguito, è intervenuta l'antropologa forense Cristina Cattaneo, dell'Università di Milano, nota per aver seguito i casi di Saman Abbas e Yara Gambirasio, incaricata dal pm.
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A seguire, Alessandra Silvestri, medico legale e consulente di parte civile, ha approfondito l'analisi della reazione del corpo e dei tessuti colpiti da un'arma bianca. In particolare, ha evidenziato che, nonostante i numerosi fendenti, non si sarebbe verificato un copioso spargimento di sangue. Un aspetto cruciale sia per le parti civili sia per la difesa, in relazione all'assenza di tracce ematiche sugli indumenti—e in particolare sui pantaloni—indossati da Gaaloul.
La prossima udienza, in cui verranno ascoltati altri consulenti di parte, è stata fissata per il 19 marzo.