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Alice, morta a 16 anni di overdose da “eroina gialla” nel bagno della stazione di Udine

Il corpo della ragazza è stato trovato da un passante nel bagno della stazione di Udine: a pochi metri di distanza c’era il padre, che l’aspettava per accompagnarla a casa dopo la scuola.
A cura di Davide Falcioni
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Alice Bros, una ragazza di appena 16 anni, è stata trovata senza vita nei bagni della stazione di Udine: ad ucciderla un'overdose di "eroina gialla". Il corpo della minorenne è stato trovato da un passante, che ha immediatamente dato l'allarme: la giovane, a quanto pare, si era appartata in quel luogo dopo la scuola insieme al suo fidanzato. La "nuova" droga che ha ucciso Alice viene spacciata in mix con farmaci e si sta diffondendo sempre di più, soprattutto nel Nord-Est: nel 2017 ha provocato 18 vittime. La vicenda risale a quattro giorni fa. Al momento della tragica scoperta, il padre di Alice era in stazione ad attendere la figlia. Inutili i soccorsi, il medico non ha potuto che constatarne il decesso. Le autorità hanno disposto l'autopsia e gli accertamenti tossicologici.

I genitori di Alice hanno spiegato che la ragazza "non era una tossicodipendente". Intervistati dal Messaggero Veneto, i due hanno affermato: "Non possiamo accettare che il ricordo di nostra figlia resti legato a quello di una ragazza morta di overdose nel bagno di una stazione, è qualcosa che non corrisponde a quel che lei era, al suo modo di fare. Alice aveva un colorito sano, aveva appetito: nulla ci lascia pensare che nostra figlia si drogasse". Anche  Pietro Fontanini, sindaco di Udine, ha commentato: "Qualora dovesse essere confermata la versione dell'overdose, noi come Comune ci impegniamo a implementare le politiche indirizzate ai nostri ragazzi puntando sulla sensibilizzazione contro l'uso di sostanze mortali come le droghe".

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