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Il caso Cospito

Alfredo Cospito allenta sciopero della fame: ha assunto latte e parmigiano oltre agli integratori

Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al regime di 41 bis in sciopero della fame, ha ricominciato ad assumere alcuni alimenti oltre agli integratori. Il 55enne avrebbe assunto delle bustine di parmigiano e del latte.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Alfredo Cospito, l'anarchico in carcere al 41 bis che da oltre 5 mesi porta avanti lo sciopero della fame contro il regime di massima sicurezza, avrebbe ripreso ad assumere alcuni alimenti oltre agli integratori. Nello specifico, secondo fonti giudiziarie e ospedaliere, alcune bustine di parmigiano e del latte. Cospito, ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo di Milano a causa del suo precario stato di salute legato al digiuno, ha allentato lo sciopero della fame iniziando ad assumere, insieme ad acqua con zucchero o sale, anche caffè d'orzo, tè con limone e multivitaminici.

Il 24 febbraio scorso, dopo il rigetto da parte della Cassazione del ricorso contro l'applicazione del regime di carcere duro, Alfredo Cospito aveva annuncia di voler sospendere anche l'assunzione di integratori. Legali e medici avevano previsto per questo motivo un peggioramento delle condizioni di salute dell'anarchico. Il detenuto ha ora ricominciato ad assumere alcuni alimenti oltre agli integratori già previsti nelle settimane scorse. 

Il prossimo step previsto dagli avvocati, nel frattempo, è quello di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo, confidando anche nell'udienza della Consulta del prossimo 18 aprile. In questo caso la Corte Costituzionale sarà chiamata a decidere sulla legittimità della norma che impedisce sconti di pena in situazioni di recidiva aggravata nel caso di reati come quello di strage politica, a lui contestato nel processo di Torino.

Al momento l'uomo di 55 anni resta ricoverato presso il reparto penitenziario del San Paolo di Milano dopo l'ulteriore peggioramento delle sue condizioni di salute dovute allo sciopero della fame intrapreso nell'ottobre scorso. Lo scorso 21 marzo, uno dei medici che assiste Cospito ha raccontato che il detenuto stava per morire in carcere a causa di un problema cardiaco. I medici gli avevano somministrato del potassio in vena per far rientrare la situazione. "Secondo lo staff ospedaliero, con le carenze che ha Cospito rischia una paralisi per tutta la vita – ha sottolineato il dottore -. Danni irreversibili potrebbero essere già intervenuti".

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