Trovato carbonizzato a Pistoia, per l’autopsia non si è suicidato: colpito alla testa e dato alle fiamme
Ora c'è la certezza. Alessio Cini, tecnico tessile di 57 anni il cui cadavere era stato trovato semi carbonizzato due mattine fa a pochi passi dalla sua casa di Agliana, in provincia di Pistoia, non si è tolto la vita per ragioni economiche – come ipotizzato in un primo momento – ma è stato barbaramente ucciso. È quanto emerso dall'autopsia effettuata sul corpo dell'uomo: i medici legali hanno definitivamente escluso l'ipotesi del suicidio e la procura di Pistoia ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.
Il tecnico è stato tramortito con un colpo alla testa, secondo i medici legali Ilaria Marradi con il dottor Walter Calugi e poi, probabilmente, preso a calci. Per finire, il corpo è stato cosparso di liquido infiammabile e dato alle fiamme. La ferita profonda alla testa e le altre lesioni, non sono compatibili, secondo gli esperti, con un gesto autolesionistico e sono state inflitte, prima che venisse appiccato il fuoco.
Sono ancora molti i punti interrogativi. Gli inquirenti dovranno chiarire se Cini era già deceduto quando il suo corpo è stato dato alle fiamme, ma non è chiaro neppure il movente dell'omicidio né se sia stato compiuto da una o più persone. Cini viene descritto come una persona tranquilla e non aveva precedenti penali.
Il 57enne lavorava alla Microtex di Prato, era separato dalla moglie e viveva con la figlia nella casa colonica trifamiliare in campagna ad Agliana. Negli altri due appartamenti, vivono il cognato e un'altra coppia. Cini era molto legato alla famiglia: fino alla scorsa estate, insieme al fratello, aveva assistito l'anziana madre malata, fino alla fine. Nell'ultimo, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era preoccupato per la situazione economica: il suo appartamento ad Agliana, era stato pignorato e messo all'asta.