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Alessia Piperno arrestata e liberata in Iran

Alessia Piperno e la prigionia in Iran: “In carcere impasticcate, campanello anche per andare in bagno”

Alessia Piperno, la blogger romana arrestata a Teheran lo scorso anno, ha raccontato in un libro la sua terribile detenzione in Iran: “Una promessa che ho fatto alle donne incontrate in prigione”
A cura di Antonio Palma
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Alessia Piperno in viaggio
Alessia Piperno in viaggio
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In carcere in Iran eravamo “Sempre impasticcate, mi riempivano di psicofarmaci”, così ricostruisce la sua prigionia Alessia Piperno, la blogger romana arrestata a Teheran lo scorso anno e rimasta nel terribile carcere di Evin per ben 45 giorni prima di essere liberata il 10 novembre scorso grazie all’attività diplomatica italiana. Un calvario a cui ancora oggi non sa dare un motivo valido e che la tiene in ansia tutt’ora  soprattutto sapendo che altre donne iraniane stanno subendo la stessa sorte.

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“Siamo stati arrestati senza motivo e portati a Erin dove siamo stati richiusi nella sezione dedicata agli oppositori politici. Lì ci sono professori, giornalisti e scrittori. Ho incontrato tante donne, tutte innocenti” ha raccontato a Repubblica Alessia Piperno che a loro ha dedicato un libro che racconta proprio quei fatti “Azadi! – Un diario di viaggio, prigionia e libertà” (ed. Mondadori). "Scriverlo mi ha aiutato a superare quello che avevo vissuto ma è una promessa che ho fatto alle donne incontrate in prigione: avrei raccontato quello che sono costrette a vivere" ha spiegato Piperno.

Alessia piperno subito dopo la liberazione
Alessia piperno subito dopo la liberazione

Una esperienza durissima, come Piperno aveva già raccontato sui social e sul web. “Noi donne eravamo abbandonate a noi stesse, eravamo trattate come bestie. Sempre bendate e impasticcate. Dovevano suonare il campanello anche per andare in bagno dove non avevamo nemmeno la carta igienica” è il terribile racconto di quelle settimane. “Hanno iniziato a darmi psicofarmaci, il numero e il colore cambiava ogni sera” ha rivelato al Corriere della Sera.

“Al tempo, non avevo partecipato alle proteste, e non so perché son state arrestata pesavano fossi una spia. Ora sono a casa, tra la mia famiglia e i miei amici, libera fisicamente ma è la mia mente a non esserlo, perché in quell’angolo di inferno sono ancora rinchiuse le mie compagne di cella, migliaia di iraniani, e il mio amico Louis” aveva già rivelato Piperno che ora, a un anno dal suo arresto in Iran, racconta: “Sono cambiata io. Prima viaggiavo tutto l’anno e tornavo solo a Natale. Ora sento che non posso sprecare un minuto né farmi guidare dalla paura”.

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